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E’ Dop la Patata di Bologna

La “Primura” una varietà di patata coltivata nel territorio bolognese da oltre 30 anni, si può fregiare della Denominazione d’Origine “Patata di Bologna”.
Questa patata, apprezzata dal consumatore per le sue straordinarie caratteristiche organolettiche è adattabile a qualsiasi utilizzo in cucina.
Grazie alle sue condizioni pedoclimatiche particolarmente favorevoli, la provincia di Bologna è una delle aree italiane più vocate per la produzione di patate, la cui presenza nei campi dell’università felsinea era già documentata nel 1657. Da allora sono passati più di tre secoli e la patata di Bologna ha percorso molta strada, uscendo dagli orti botanici per approdare sulla tavola degli italiani ed anche di molti estimatori stranieri.
“Questo importante riconoscimento – ricevuto alla fine di novembre del 2004, dichiara Lorenzo Grazia, presidente del Consorzio “Patata di Bologna D.O.P.”, a cui è affidata la promozione e la tutela delle Patate di Bologna – premia la tipicità e la naturalità di un prodotto di assoluta qualità e garantisce la completa rintracciabilità della filiera, dal campo al punto vendita. Oltre ai produttori, che rispettano scrupolosamente un apposito Disciplinare basato sull’utilizzo di tecniche di produzione integrata, rispettose dell’ambiente e della salute, infatti, anche gli operatori delle fasi successive della filiera (conservazione, selezione, lavorazione, confezionamento) effettuano rigorosi controlli, garantendo la certificazione del prodotto e rispondendo così alle aspettative del consumatore e della distribuzione”.
Oltre ad un livello qualitativo particolarmente elevato e controllato, la Patata di Bologna offre ai moderni canali distributivi anche importanti servizi come continuità di fornitura e massa critica: due elementi fondamentali frutto della centralizzazione delle funzioni commerciali.
Ribadendo la scelta vincente della patata al selenio (Selenella), infatti, anche la promozione e la diffusione dell’immagine della Patata di Bologna, sono affidate ad una struttura specifica centralizzata.
Questa patata offre, poi, numerosi vantaggi anche ai consumatori, che possono contare su un prodotto naturale, genuino, interamente rintracciabile, dalle straordinarie qualità organolettiche: caratteristiche garantite dalle favorevoli condizioni pedoclimatiche del territorio e dalla grande capacità produttiva, mix di tradizione e innovazione, di oltre 2.000 agricoltori, che vantano un’esperienza pluriennale.
“Con la Patata di Bologna – sottolinea Grazia – aumenta ulteriormente la segmentazione dell’offerta, che comprendeva già la patata comune e la patata arricchita al selenio, un antiossidante in grado di eliminare i “radicali liberi”, responsabili dell’invecchiamento.
Questa ampiezza di gamma consente di offrire le giuste risposte ai gusti dei consumatori, che oggi vogliono poter scegliere tra prodotti di prezzo diverso e con caratteristiche differenti.
Nella campagna attualmente in corso, che proseguirà fino al mese di maggio del 2005, l’offerta di Patate di Bologna, al loro debutto sui mercati, si attesta sui 100.000 quintali, a cui si aggiungono circa 350.000 quintali di patate arricchite al selenio e 700.000 quintali di patate comuni”.
“Disponibili in confezioni da 1.5, 2, 2.5 e 5 chili – conclude Roberto Piazza, responsabile Marketing del Consorzio – queste patate vengono collocate ad un prezzo, al dettaglio, di circa 0.80/0.90 euro al chilo, vale a dire un livello intermedio tra il prezzo delle patate comuni, esitate a 0.70/0.80 euro al chilo, e quello delle patate al selenio, collocate a 0.90/1.00 euro al chilo. Da sottolineare, poi, che il prezzo delle Patate di Bologna sarà garantito e costantemente verificato; ciò rappresenta un plus di grande importanza soprattutto in un periodo come questo in cui il settore ortofrutticolo vive momenti non facili e i riflettori sono puntati costantemente sulle quotazioni di mercato”.

Fonte: “Emilianet”