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Ecco come sarà la dieta del futuro

Queste le aspettative di 8 Paesi per il 2050

Come si mangerà nel 2050? Ce lo dice un sondaggio mondiale.
Un’interessante ricerca di Coop e curata da Doxa dal titolo “Cibo di oggi, cibo di domani” ha messo a confronto le aspettative sulla dieta del futuro dei cittadini di 8 Paesi del mondo: Italia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Russia, Cina, India e Brasile. Ecco cosa è emerso.

Nel 2050 mangeremo insetti e carne sintetica?
Il sondaggio ha coinvolto 6.400 persone di età compresa tra i 18 e i 54 anni degli 8 diversi Paesi. In merito a come vedono la dieta del futuro c’è un certo ottimismo anche se la maggioranza dice di essere consapevole del fatto che ci sarà un cambiamento su cui faranno la differenza fattori come la naturalità, la qualità, la sicurezza e la tipologia del cibo che si consumerà. I maggiori timori si registrano per quel che riguarda la manipolazione degli alimenti e gli effetti dell’inquinamento, che avranno secondo il campione intervistato come conseguenza un aumento del costo del cibo e la diffusione di cibo geneticamente modificato. Ci si aspetta una predominanza nella dieta di carboidrati, frutta e verdura e di alimenti pratici, veloci da preparare, ma nutrizionalmente bilanciati. Per quel che riguarda il consumo di cibi che al momento non rientrano nell’alimentazione quotidiana, l’80% degli intervistati dice di non avere nulla in contrario nel consumare alghe, e più del 50% si dice pronto a mangiare la carne sintetica e gli insetti. In tal senso i più disponibili al cambiamento delle proprie abitudini alimentari sono gli indiani, poi vengono i cinesi e i brasiliani, ma sorprendentemente anche un 70% di italiani non avrebbe problemi a provare il cibo in pillole e ben il 44% degli italiani pare essere disposto a mangiare un insetto. Quanto al supermercato del futuro, gli intervistati sottolineano l’importanza della freschezza e della naturalità degli alimenti e vorrebbe tra le corsie delle mini serre e piccoli allevamenti, il 37% avrebbe piacere di conoscere la storia del prodotto, mentre circa il 16% dichiara che la presenza di un robot come assistente per la spesa potrebbe rendere l’operazione più facile e veloce.