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Elenco frodi riferite all’Ortofrutta

“I risultati dei nuovi controlli dell’Ispettorato Centrale Repressione Frodi evidenziano come le produzioni ortofrutticole nazionali siano oggetto di un massiccio attacco concorrenziale da parte delle analoghe produzioni comunitarie ed extracomunitarie.
A maggior ragione, quindi, i controlli realizzati dall’Icrf (Ispettorato centrale repressione frodi), si rendono necessari per evitare che il consumatore sia raggirato da etichettature ingannevoli e che determinano una situazione di sleale concorrenza per le nostre produzioni ortofrutticole nazionali”.
Lo dichiara il Ministro delle Politiche agricole e forestali, Gianni Alemanno, in merito ai sopralluoghi dell’Icrf nei mesi di novembre e dicembre 2004, in 23 capoluoghi di provincia e nelle aree urbane circostanti.
Nel corso della vasta azione sono stati controllati circa 14.500 prodotti ortofrutticoli di 1.430 operatori della grande distribuzione organizzata, della piccola distribuzione e del commercio all’ingrosso.
I controlli rivelano che oltre il 23% dei prodotti commercializzati proviene da paesi comunitari ed extracomunitari.
Questa percentuale sale a più del 25% per i prodotti commercializzati dalla Grande distribuzione organizzata, e scende al 18% per quelli venduti dai piccoli esercenti per risalire fino al 25 % nel settore dell’ingrosso.
I controlli hanno rilevato anche che le provenienze da paesi comunitari ed extracomunitari sono le più disparate per i prodotti orticoli come ad esempio fagiolini dall’Egitto e dal Marocco, lattuga, melanzane, zucchine e peperoni dalla Spagna, pomodori dall’Olanda, aglio, cipolle e scalogno dalla Francia, carote e porri dalla Germania, basilico e salvia dal Marocco. Stesso discorso per quanto riguarda i prodotti frutticoli come arance e cachi spagnoli, clementine, argentine, mele cinesi e cilene, meloni brasiliani, ciliegie argentine .
L’Ispettorato ha scoperto 1.497 irregolarità, corrispondenti a più del 10% dei prodotti controllati, dovute soprattutto a difetto di etichettatura (mancante di una o più delle indicazioni obbligatorie come l’origine del prodotto, la varietà, la categoria e il prezzo). Per i prodotti di origine comunitaria ed extracomunitaria, le irregolarità rilevate raggiungono il 13% e sono costituite sempre da etichettature incomplete, assenti o mendaci.
Sesto Potere