Estate difficile per i “falsi” agroalimentari
La silenziosa potenza di una circolare ministeriale, in materia di abusi delle norme riguardanti prodotti tipici Dop e Igp, ha permesso di stroncare, soprattutto fuori dai confini italici, la falsificazione dei prodotti alimentari.
Anche le Capitanerie di Porto hanno contribuito, nel corso di varie ispezioni in mare, di bloccare attrezzi da pesca (sportiva e professionale) posizionati o segnalati irregolarmente.
Le denuncie alle Procure della Repubblica per tentata frode sono in costante aumento.
Il reato più comune è quello di somministrare ai clienti pesce surgelato, spacciato per fresco, non segnalandolo sui menù.
Anche le pescherie ed i banchi di vendita del pesce, nei vari mercati rionali, sono tenuti costantemente sotto controllo ed i sequestri sono, purtroppo, all’ordine del giorno.
I reati più comuni: pescato congelato, privo delle regolare etichettatura, trasporto del pesce, privo della documentazione, che permette di stabilire la provenienza, sono solo alcune delle attività di controllo messe in atto nel corso dell’estate dalla Guardia costiera, mirate a verificare la regolarità della produzione, etichettatura, conservazione e l’applicazione di tutte le norme sanitarie sui prodotti della pesca.
Sotto il profilo amministrativo, tutti questi reati comportano pesanti multe per i trasgressori, che vanno dai 650 euro ,per le infrazioni minori e raggiungono i 3500 euro per i recidivi.
Recentemente, in Sardegna, il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro ( CNEL) ha presentato a Nuoro, nel corso di un convegno, i risultati di uno studio, condotto da esperti su “Falsificazioni alimentari del made in Italy, sul mercato nazionale ed internazionale”.
Da questo confronto, alcuni dei maggiori esperti nazionali in materia, hanno snocciolato una serie di cifre per dimostrare l’entità del fenomeno, puntando l’attenzione in particolare sui formaggi e sui vini, due fra i prodotti risultati maggiormente a rischio.
Le false attestazioni Docg Doc e Igt sono all’ordine del giorno.
La Guardia di finanza ha sequestrato, già confezionati, 55 mila ettolitri di vini, di qualità scadente, rivalutato con false attestazioni.
E’ diventato nel frattempo operativo un decreto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri, che prevede sanzioni per le “ violazioni e gli abusi delle norme riguardanti i prodotti alimentari tipici "quali formaggi, prosciutti, oli extravergini di oliva a denominazione d’origine ed indicazione geografica protetta".
Purtroppo pur se nel settore le contraffazioni non mancano, i provvedimenti ci sono.
Alfredo Zavanone