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Finalmente abbiamo la “Certificazione d’origine Made in Italy”

Dal Veneto, Manzato e Coppola al Governo: "ora tuteliamola". (AVN) –

Venezia, 21 aprile 2011

“Nata in data 20 Aprile 2011, la certificazione d’origine e tipicità italiana ‘Made in Italy’ deve essere valorizzata e soprattutto tutelata dalle contraffazioni al massimo livello, con un deciso intervento dello Stato”.
Lo hanno ribadito dal Veneto gli assessori regionali all’economia Isi Coppola e all’agricoltura Franco Manzato.
Questo è il primo traguardo di un lungo percorso – hanno sottolineato – che permetterà al brand tricolore di imporsi come merita sui mercati internazionali.
Il principale rischio è il falso “parallelo”, la tanta produzione ingannatrice, spesso di paccottiglia, che si nasconde nei sotterranei, alimentato dall’illegalità, ottenuta a costi stracciati sulla scia della vera qualità italiana e venduta ingannando gli acquirenti e i consumatori: imitazioni malavitose o di mani straniere sfruttate e maestre dell’imitazione che copiano quel Made in Italy vero che fa moda e tendenza nel mondo”.
“Non ci sono dati che possano confermare l’ammontare del business del falso – ha spiegato Isi Coppola – se non quello che si può ricavare dall’importante e costante lavoro delle autorità di vigilanza impegnate su più fronti. Di sicuro lo stile italiano che ci rende famosi in tutti i continenti è il più abilmente imitato o clonato”. Analogo discorso vale per l’agroalimentare, dove nessuna statistica dell’import/export rivela con precisione quanti prodotti esteri vengano poi spacciati come italiani: da noi e nei supermercati di tutto il pianeta. “Anche da noi vi sono situazioni che fanno pensare – ha riconosciuto Manzato – se fonti ufficiose dicono confessano che Verona è la capitale del latticello importato dalla Croazia per produrre burro: 200 tonnellate che non si sa bene dove finiscano, visto che di burro croato non se ne trova nei nostri negozi. Ma pare che flussi fantasma interessino anche Modena, dove risulta si concentri l’87 per cento delle carni suine importate dal Cile, delle quali si perdono le tracce. In Campania sarebbero transitati 114 mila tonnellate di triplo concentrato di pomodoro dalla Cina”.
“Chiediamo al Governo perché intervenga mettendo le imprese in grado di difendere i loro prodotti tramite procedimenti legali mirati e leggi che proteggano energicamente e con tolleranza zero l’imitazione del brand. Roma deve condurre questa importante partita – ha afferma Manzato – in qualità di garante di un sistema di certificazione nazionale del quale il Made in Italy è espressione”. “Rimaniamo a disposizione per concordare un percorso congiunto cofinanziato dai fondi ministeriali di comparto – hanno concluso gli assessori regionali Coppola e Manzato – che testimoni un significativo segnale di vicinanza del governo alle regioni e di impegno su una tematica che ha una rilevanza di primo piano”.

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