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Forte incremento delle vendite nei Super e Ipermercati

Non andava così bene da quasi 3 anni: ammonta al +3,8% l’incremento del giro d’affari della Grande distribuzione organizzata nel V bimestre 2006, la miglior performance registrata da inizio 2004. Secondo i dati di “Vendite flash”, il bollettino del Centro Studi di Unioncamere dedicato al monitoraggio bimestrale del giro d’affari dei supermercati ed ipermercati di tutta Italia (la newsletter è disponibile sul sito www.unioncamere.it la crescita del fatturato è espressione dell’incremento sia dei volumi (+1,6%), sia del costo della spesa (+2,2%). In particolare, il carrello della spesa è stato un po’ più costoso per le famiglie rispetto ai bimestri precedenti e, soprattutto, al confronto con la prima parte dell’anno. Le famiglie sembrano anche moderare l’interesse verso gli esercizi di nuova apertura, visto che il calo delle vendite degli esercizi preesistenti si mitiga lievemente tra settembre e ottobre. I punti vendita nuovi, comunque, continuano a registrare incrementi superiori al 5% annuo. La miglior performance di fatturato viene registrata al Sud, che realizza un incremento del 4.6% anno su anno, sintesi di aumenti superiori ai due punti percentuali sia nelle quantità vendute che nel costo della spesa (+2.5%). Il Centro presenta risultati simili. I prezzi salgono oltre il 2.5% su base tendenziale, ma le quantità crescono ad un ritmo vicino al 2% rispetto al V bimestre 2005. Al Nord i tassi di incremento del giro d’affari meno sostenuti, ma pur sempre vicini al +3,5% su base tendenziale. Il maggior incremento delle vendite si riscontra in Campania, dove il risultato tendenziale dei reparti non alimentari (tessile, abbigliamento, bazar ed elettrodomestici) spinge la performance complessiva. Bene anche per Sicilia e Calabria (+4.2% e +5.7%), entrambe interessate da tassi di crescita dell’aggregato altro non alimentare superiori al 7%. Questo reparto merceologico sostiene anche il risultato delle vendite in Puglia (+2.8%), mentre in Sardegna l’incremento delle vendite (+3.7%) è sostenuto esclusivamente dai prodotti del Largo Consumo Confezionato. Al Centro, Lazio e Umbria presentano ritmi di sviluppo superiori al 5%. In Toscana la crescita del giro d’affari è del +3,2%, mentre le Marche sono l’unica regione in cui le vendite rimangono complessivamente sui livelli dei dodici mesi precedenti. L’equilibrata performance dell’area nord-orientale si rispecchia nelle statistiche dell’Emilia-Romagna, nella quale tutti gli aggregati merceologici presentano tassi di incremento del giro d’affari superiori al 5%. In Trentino Alto Adige e Veneto (rispettivamente +5.8% e +3.2% anno su anno), le vendite sono sostenute quasi esclusivamente dal reparto LCC. Nel Nord-ovest spicca la Liguria dove le vendite subiscono un aumento del 4.1%, sostenuto da un incremento nei reparti tessile, abbigliamento, bazar ed elettrodomestici. Decisivo il risultato di questo aggregato merceologico anche per la Lombardia, dove le vendite totali segnano un +3,5%. In Piemonte, invece, la crescita del fatturato (+2.8%) viene spinta in misura maggiore dai prodotti dell’aggregato LCC. Nel quinto bimestre 2006 tutti i raggruppamenti merceologici del Largo consumo confezionato (che comprende drogheria alimentare, bevande, freddo, fresco, cura degli animali, cura della casa e cura della persona), ad eccezione dei prodotti della catena del freddo, subiscono aumenti. Nel segmento non alimentare, i prodotti per la cura della persona, con un aumento di quasi mezzo punto percentuale, presentano una dinamica stabile sin da inizio anno. Gli articoli per la cura della casa mostrano un’accelerazione in maniera costante e realizzano, rispetto al V bimestre 2005, un incremento del 3.0%. I prezzi dei prodotti alimentari presentano complessivamente un aumento del 2.3% anno su anno, sintesi di differenti andamenti nei vari reparti. In particolare il costo della spesa cresce di più nella drogheria alimentare (+4.1%) e nei prodotti per la cura degli animali (+3.1%). Al contrario si presenta in decelerazione l’andamento del costo della spesa per le bevande, che realizzano nel V bimestre una più contenuta crescita dell’1.6% su base tendenziale. Stabile la dinamica dei prodotti freschi, i cui prezzi di vendita crescono a ritmi vicini al punto percentuale da inizio anno. L’unico segno negativo si riscontra nel costo della spesa del reparto del freddo, per il quale si evidenzia una contrazione meno incisiva rispetto a quanto registrato nel bimestre precedente, pari al -0.3% su base tendenziale.