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Fotografati gli effetti dell’alcool sul cervello

Icambiamenti provocati a livello cerebrale sono in realtà di breve durata, dunque reversibili; ma se il consumo è costante nel tempo, la capacità di recuperare diminuisce fino a sparire del tutto.

Dà alla testa e lascia il segno. All'alcol bastano appena 6 minuti per raggiungere il cervello e iniziare a far danni. Nelle donne ma anche negli uomini, da sempre considerati meno vulnerabili agli effetti dei drink ad alta gradazione. Eppure anche il cervello maschile è raggiunto in un lampo: 360 secondi, cronometro alla mano. A stabilirlo uno studio dell'Heidelberg University Hospital tedesco, che ha reclutato 15 volontari di entrambi i sessi sottoponendoli a una prova 'a colpi' di bicchieri.
I ricercatori hanno 'fotografato', attraverso risonanza magnetica, il cervello dei 15 intenti a sorseggiare alcol. Ognuno ha bevuto l'equivalente di due pinte di birra o tre bicchieri di vino. In pochi minuti, stando alle immagini scattate dagli studiosi, il cervello ha iniziato ad accelerare il passo, sospinto dallo zucchero contenuto dall'alcol anziché dal glucosio, suo alimento naturale. In altre parole, è come se il cervello, alle prese coi drink, mettesse il turbo, producendo tuttavia effetti dannosi.

La concentrazione di sostanze che proteggono le cellule celebrali, infatti, diminuisce – scrivono i ricercatori sul 'Journal of Celebral Flow and Metabolism' – all'aumentare dei livelli di alcol assunto. Le risonanze magnetiche realizzate il giorno successivo hanno tuttavia mostrato che i cambiamenti provocati dall'alcol a livello cerebrale sono in realtà di breve durata, dunque reversibili. Ma i ricercatori guidati da Armin Biller assicurano che non è sempre così. "Se il consumo di alcol aumenta ed è costante nel tempo – avvertono – la capacità del cervello di recuperare diminuisce fino a sparire del tutto". Con danni permanenti per chi non riesce a fare a meno dei drink.

Adnkronos/salute