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Gabrielle Hamilton a “Eataly in campagna” di San Damiano d’Asti

E'stato avvincente l'incontro con Gabrielle Hamilton, la proprietaria e chef di “Prune” un Ristorante oggi di tendenza di New York di una ventina di posti, che sta riscuotendo un grande successo di pubblico.
Il suo modo di cucinare è inusuale ed è stato costruito sugli eventi e sugli stati d'animo che la vita le ha fatto via via affrontare; ad inziare dalla necessità di sopravvivere, da quando i genitori separatisi l'hanno praticamente lasciata sola all'età di dodici anni.
Il bisogno impellente di avere denaro, la droga, la volontà di affrancarsi con lo studio,la smania di apprendere in presa diretta le varie cucine, viaggiando in Europa e nel mondo. Tutto questo nell'arco di poche decine di anni per ritrovarsi, ancora molto giovane a diventare professionista e donna di successo, sia con l'apertura del suo ”Prune” (la “prugna” appellativo con cui veniva chiamata da piccola, in famiglia), sia con l'affacciarsi al mondo editoriale con il suo primo libro autobiografico.
Una donna forte, volitiva, ma anche attenta alle parole e a esporsi in giudizi(si è riservata dall'esprimere pareri sulla nostra povera Italia di oggi ed anche sulle donne italiane), affermando che la buona educazione con cui è stata cresciuta glie lo impedivano.
Una donna che ha condensato nelle sue esperienze, più vite; solida, forte, ma al tempo stesso timida, tenera, con un accenno di sorriso rivolto al pubblico che l'ha ascoltata affascinato.
Questo è il sunto di una serata da ricordare, trascorsa ad Eataly in campagna, a San Damiano d'Asti, domenica 10 novembre 2013.
I suoi menu sono dettati dal cuore, dal desiderio di cose semplici, come si prova quando si ha non solo appetito ma anche fame.
Un esempio per tutti: al”Prune” si cucinano più di mille uova al solo pranzo domenicale (il cosiddetto "brunch" eseguito su tre turni, durante i quali la gente fa pazientemente la fila per ore). Per la loro preparazione il tempismo è fondamentale; un'omelette, o le "uova alla Benedict o al bacon" accompagnate con pane casereccio abbrustolito, sono servite alla perfezione solo se si rispettano i tempi fra la preparazione e la consegna al tavolo. In questo compito Gabrielle è una chef spietata: al tavolo le portate debbono arrivare perfettamente come sono concepite!
Anche il resto dev'essere perfetto, sincronizzato, una sorta di grande orchestra dove tutti seguono le bacchette del Maestro per giungere ad un'unica melodia in cui si fondono suoni, colori e…sapori!
Gabrielle è una donna autentica, con una grande dote, l'umiltà, che le permette di essere definita nel panorama newyorkese una grande chef ed oggi, con il suo libro “Sangue, ossa e burro”,ad essere conosciuta anche come una scrittrice di talento, nota a livello mondiale.

Danila Orsi