I programmi delle presidenze austriache e finlandesi per il 2006
Terminata lo scorso 31 dicembre la presidenza semestrale di turno britannica del Consiglio dell’Unione europea, il 1° gennaio 2006 ha assunto l’incarico l’Austria, alla quale seguirà dal 1° luglio la Finlandia.
Dopo la presentazione generale alla stampa del programma comune delle due presidenze, avvenuta il 19 dicembre a
Bruxelles, nei giorni scorsi i due governi sono entrati maggiormente nei dettagli di quanto intendono realizzare nel corso dell’anno.
Trovato faticosamente nella notte del 16 dicembre l’accordo sulle prospettive finanziarie, la presidenza austriaca intende ora “dare nuovo slancio all’Europa”.
“L’Austria- ha affermato il cancelliere federale Schüssel – vuole approfittare della presidenza per avvicinare i cittadini all’Europa e conquistare nuovamente la loro fiducia nei confronti del progetto europeo”.
Oltre ai numerosi argomenti settoriali e tecnici, la presidenza austriaca dovrà gestire durante il primo semestre 2006 diversi importanti dossier politici, come perfezionare l’accordo politico del Consiglio europeo del 17 dicembre 2005 sulle prospettive finanziarie 2007-2013 e trasformarlo in testo legislativo; al riguardo la Commissione europea intende presentare
nei prossimi giorni al Consiglio un documento di lavoro che servirà da base per i negoziati con il Parlamento europeo.
La presidenza austriaca intende concludere questi negoziati interistituzionali il più rapidamente possibile nel 2006; stimolare
il dibattito sul futuro dell’Europa e cercare di ridare vita al progetto di Costituzione europea, finora ratificato da 13 dei 25 Stati membri.
La presidenza austriaca non potrà risolvere il problema costituzionale nel corso del suo mandato semestrale
ma tenterà di creare “un clima più propizio” in vista di un possibile rilancio del progetto di Costituzione europea verso metà del 2007, dopo le elezioni presidenziali in Francia e le elezioni parlamentari nei Paesi Bassi.
Schüssel vuole intensificare il dibattito sull’identità europea al fine di fare capire ai cittadini che l’Europa è ”una storia riuscita
e affascinante fin dall’antichità”e che “l’identità europea si basa sulla diversità”.
Per quanto riguarda l’allargamento, dovrà essere decisa la data di adesione definitiva per Bulgaria e Romania, continuare i negoziati di adesione con la Croazia e la Turchia e lanciare un dibattito fondamentale sulla futura strategia di allargamento dell’UE.
Il futuro europeo dei paesi dei Balcani occidentali sarà sicuramente al centro di questo dibattito, così come la
questione dei limiti geografici dell’Europa.
Fondamentale sarà rilanciare la strategia di Lisbona per l’occupazione, la crescita economica e lo sviluppo del modello sociale europeo.
Il Cancelliere austriaco Schüssel spinge per una riforma fondamentale del bilancio dell’Unione europea, con la proposta di introdurre una tassa europea.
Un’imposta europea dovrebbe sostituire i contributi diretti degli Stati membri al bilancio europeo e “mostrare a ciascun cittadino europeo che riceve molto dall’UE dando poco.
Sarebbe un bene – prosegue Schüssel – se ciascun cittadino sapesse di dover contribuire all’integrazione europea”.
Nel campo dell’occupazione e del sociale le due presidenze riuniranno i loro sforzi per condurre a termine dossier delicati come quello del riassetto del tempo lavorativo e della cosiddetta “flessicurezza”(vale a dire il concetto che descrive gli
orientamenti per conciliare un mercato del lavoro più flessibile con la sicurezza per ciascun lavoratore). Nell’ambito dell’Anno europeo della mobilità, Austria e Finlandia elaboreranno la proposta di direttiva sulla trasferibilità delle pensioni complementari ed intendono portare a termine la decisione su un programma
comunitario per l’occupazione e la solidarietà sociale (Progress).
Nel contesto del Libro verde della Commissione europea sui cambiamenti demografici e la solidarietà intergenerazionale, sarà posta molta attenzione alla politica familiare, alla
conciliazione tra vita familiare e vita professionale e alle pari opportunità.
Relativamente all’applicazione del Patto di stabilità e di crescita, l’Austria prevede che il 2006 sarà un anno critico per un certo numero di Stati membri, che dovranno riprendere il controllo dei loro deficit di bilancio e risolverli.
Le presidenze austriaca e finlandese esamineranno inoltre l’allargamento della zona euro di cui faranno un esame dettagliato il più presto possibile, a decorrere dal giugno 2006.
La Commissione europea valuterà in modo rigido il rispetto dei criteri di Maastricht, in particolare per Estonia, Lituania e Slovenia, che prevedono di adottare la moneta unica dal 2007.
Sette Stati membri dei dieci dell’ultimo allargamento partecipano già al meccanismo di cambio europeo II (ERM II), cosiddetta anticamera dell’euro (Malta, Cipro e Lettonia dal maggio 2005, Lituania, Estonia e Slovenia dal giugno 2004 e la Slovacchia
dal novembre 2005).
Questa fase, la cui durata massima è di due anni, costituisce una condizione preliminare indispensabile all’adozione dell’euro, oltre ai criteri di convergenza di Maastricht.
Cambiamenti climatici, biodiversità, qualità dell’aria e rifiuti sono i temi prioritari del programma congiunto in materia ambientale.
La revisione intermedia del sesto programma di azione ambientale prevista per il 2006 sarà un altro tema
chiave: il suo sviluppo è tuttavia subordinato all’esame delle sette strategie tematiche (qualità dell’aria, prevenzione e riciclaggio dei rifiuti, utilizzo sostenibile delle risorse naturali, ambiente marittimo, ambiente urbano, tutela del suolo, utilizzo
sostenibile dei pesticidi), in ritardo rispetto alle previsioni iniziali. Tutte le strategie dovranno essere oggetto di discussione entro la metà del 2006.
Nel settore dell’istruzione dovrebbe, tra l’altro, essere adottato il programma di azione integrato “Istruzione lungo tutto l’arco
della vita (2007-2013)”.
Verrà inoltre messo l’accento sulla cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione
professionale.
Per la cultura le presidenze adotteranno decisioni sulla capitale europea della cultura per il periodo 2007-2019, sul 2008 quale “Anno del dialogo interculturale” e sul programma “Cittadini per l’Europa 2007-2013”.
Nel settore “giovani”, il 2006 dovrebbe vedere l’adozione del programma “Gioventù in azione 2007-2013”e nel corso dell’anno dovrebbe essere adottato anche un piano più generale in materia di politica per la gioventù.
Nel campo dell’audiovisivo si attende l’adozione definitiva del programma “Media 2007-2013”.