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I salumi italiani sempre più richiesti nel mondo

Si calcola che potranno essere un miliardo e mezzo i nuovi consumatori di salumi italiani.
Messico, Canada, Cina, Sud Corea, Australia e Nuova Zelanda: sono molti i mercati che hanno eliminato o stanno per eliminare le barriere all'importazione dei prodotti della grande salumeria italiana.
Lo scorso marzo le autorità messicane hanno autorizzato l’esportazione diretta in Messico di prosciutti crudi tipici (Parma e San Daniele) e culatelli stagionati per 400 giorni, oltre che prodotti cotti di sola carne suina come la mortadella, il prosciutto cotto, il cotechino. Nel mese di Maggio la Nuova Zelanda ha esteso le sue importazione ai salami italiani. Sono questi i primi successi di una negoziazione pluriennale con molti, importanti, Pa¬esi. Una situazione che fa presagire, per il secondo semestre 2005, l’apertura di un si¬gnificativo numero di mercati di primaria importanza: Cina, Sud Corea, Australia e Canada. Tanto che si può ipotizzare di avvicinare per la prima volta al consumo potenziale dei nostri salumi circa un miliardo e mezzo di consumatori. Per la Cina dopo la firma dei protocolli veterinari per l’esportazione di prosciutti crudi stagionati per 313 giorni e prodotti cotti, è avvenuta la scorsa primavera la missione degli ispettori della General Administration of Quality Supervision, Inspection and Quarantine (Aqsiq) e della Certifìcation and Accreditation Administration (Cnca) che hanno visitato a campione alcuni impianti tra quelli la cui istanza di abilitazione già stata approvata. Tale ispezione dovrebbe concludere i’iter istruttorio avviato con le Autorità di Pechino nel 2002 consentendo di intraprendere le esportazioni di prosciutti crudi stagionati per almeno 313 giorni ottenuti da maiali nati ed allevati in Italia. Degno complemento in Estremo Oriente risulta la Sud Corea, per la significativa im¬portanza rivestita per il nostro settore. Concluso l’iter del provvedimento con cui le Autorità di Seoul hanno sancito le condizioni igienico—sanitarie per l’importazione dall’Italia di prosciutti stagionati per almeno 400 giorni e salumi cotti con temperature superiori ai 690C. Si sta svolgendo proprio in questi giorni (dal 11 al 18 giugno) l’ispezione da parte degli ispettori sud coreani agli impianti italiani che hanno fatto richiesta di abilitazione. Anche l’Australia è in lista di attesa per importare salumi dall’Italia. Durante la prima settimana di giugno si è svolta l’ispezione dei rappresentanti dell’amministrazione di Canberra che ha consentito di raccogliere elementi conoscitivi sui sistema Italia. Ciò al fine di poter procedere all’esportazione di Prosciutti tipici italiani stagionati per 400 giorni. Con il Canada, infine, si sono formalmente concluse le trattative che consentiranno di ampliare significativamente la gamma di prodotti di salumeria esportabili, in prece¬denza limitata al Prosciutto di Parma intero stagionato per 400 giorni. In particolare, grazie all’incremento del numero degli stabilimenti italiani abilitati ad esportare e alla definizione delle relative modalità di esportazione, risulterà a breve possibile esportare Prosciutti di San Daniele stagionati 400 giorni, Prosciutti di Parma e di San Daniele af¬fettati, Prosciutti stagionati ottenuti da cosce non italiane e prodotti cotti a 700C per 30 minuti (cotechini, mortadelle, prosciutti cotti).