I vini di Alsazia si presentano agli italiani
Ogni vino d’Alsazia può fregiarsi di una delle 3 Denominazioni di Origine Controllate (Doc): Alsace, Alsace Grand Cru (completata dal nome di uno dei 50 terroir delimitati ammessi all’interno della denominazione), Crémant d’Alsace (vino effervescente prodotto secondo il metodo tradizionale).
I vini Doc Alsace, il cui vitigno è solitamente riportato sull’etichetta, provengono interamente da quel vitigno.
In mancanza di indicazioni si è di fronte ad un assemblaggio di più vitigni, chiamato o “Edelzwicker”, o a volte "Gentil", oppure risponde al nome di un marchio.
La resa all’ettaro autorizzata, su base annua, nell’ambito della denominazione Alsace è pari a 80 ettolitri/ettaro + 7,5 % di Plc (Plafond Limite de Classement o volume di riserva stabilito ogni anno dall’Inao) per i bianchi e 75 ettolitri/ettaro + 10 % di Plc per i Pinot neri.
La resa annua va di pari passo con una resa massima per ognuno dei vitigni bianchi, che sostituisce la vecchia modalità di calcolo della resa "per tutti i vitigni senza distinzione" applicata di solito in Alsazia.
Le gradazioni minime attualmente in vigore sono: 9° per i Sylvaner, Pinot bianco e Edelzwicker, 9,5° per i Riesling e Moscati, 10° per il Pinot nero e 11° per i vitigni Tokay Pinot grigio, Gewurztraminer e Klevener de Heiligenstein.
I vini della Doc Alsace sono sottoposti a degustazione preventiva di gradimento sotto il controllo dell’Inao.
Ad eccezione del Crémant i vini d’Alsazia sono sempre venduti nella tipica flûte loro riservata dalla normativa e, dal 1972, obbligatoriamente imbottigliati nelle rispettive regioni di produzione. La Doc Alsace rappresenta l’83% della produzione totale di cui il 91% è costituito da vini bianchi.
I vini bianchi Doc Alsace Grand Cru (denominazione istituita nel 1975) sono autorizzati ad utilizzare i seguenti vitigni soltanto: Riesling, Gewurztraminer, Tokay Pinot grigio o Moscato.
Oltre il vitigno e l’annata, l’etichetta deve obbligatoriamente riportare il nome di una delle 50 località stabilite per legge.
Questi 50 Grands Crus sono stati delimitati sotto la responsabilità dell’Institut National des Appellations d’Origine Contrôlées (Istituto nazionale per le denominazioni di origine controllate) in base a criteri geologici e microclimatici molto severi.
Per potersi fregiare della denominazione gli appezzamenti, ai sensi del decreto del 24/01/2001, devono essere coltivati tenendo conto di una densità minima pari a 4 500 ceppi/ettaro.
Gli appezzamenti, inoltre, devono tutti essere potati a 8/10 gemme al massimo al m² in base ai vitigni, e gli uvaggi raccolti manualmente. Le resa di base è stabilita in 55 ettolitri/ettaro al massimo per vitigno e per località.
La resa di base può essere incrementata annualmente tenuto conto di una percentuale compresa tra 0 e 20 % a seconda delle località.
Le gradazioni alcoliche minime potenziali sono pari a 12,5° per i vitigni Pinot grigio e Gewurztraminer, e 11° per gli altri.
Per essere autorizzati ad utilizzare la denominazione Alsace Grand Cru i vini devono, del resto, essere stati oggetto di una degustazione preventiva di gradimento sotto il controllo dell’Inao.
Altrettanto o forse ancor più del vitigno è l’impronta del terroir a conferire tipicità ad ogni grand cru con, a seconda dei terroir, “personalità” molto diverse. I vini effervescenti della Doc Crémant d’Alsace sono ottenuti dietro applicazione del metodo tradizionale della fermentazione in bottiglia ad una selezione di vitigni.
I Crémant d’Alsace, bianchi per la stragrande maggioranza, sono elaborati partendo da uno o più vitigni.
Gli unici autorizzati sono il Pinot bianco, il Riesling, il Pinot grigio, il Pinot nero (l’unico “blanc de noir”) e il Chardonnay.
Il Crémant rosé è prodotto partendo da un Pinot nero.
Se l’etichetta riporta il nome di un vitigno significa che il Crémant è prodotto al 100% partendo da quel vitigno.
Le resa annua per ettaro della Doc Crémant d’Alsace è attualmente pari a 80 ettolitri/ettaro (+ Plc del 10 %), con gradazione alcolica minima potenziale di 8,5°.
A differenza di quanto si è soliti fare negli altri vigneti francesi, in Alsazia non è il terroir che dà il nome ai vini, bensì il vitigno.
I vini d’Alsazia sono prodotti partendo da sette vitigni principali: Sylvaner, Pinot bianco, Riesling, Moscato d’Alsazia, Tokay Pinot grigio, Gewurztraminer e Pinot nero. Presentati come al solito nella bottiglia tipica e slanciata (la flûte d’Alsace), devono essere imbottigliati nella regione di produzione. Mentre i vini d’Alsazia si contraddistinguono tradizionalmente per i ben noti vitigni Sylvaner, Pinot bianco, Riesling, Moscato d’Alsazia, Tokay Pinot grigio, Gewurztraminer e Pinot nero, la Denominazione Alsace Grand Cru è la consacrazione della spiccata influenza dei terroir sui vini. Cinquanta terroir delimitati secondo criteri geologici severi formano il mosaico dei Grands Crus d’Alsazia.
La superficie di questi vigneti eccezionali varia tra i 3 e gli 80 ettari, ed è composta da terreni dalla forte tipicità.
La geologia, l’esposizione e il pendio contribuiscono alla personalità senza pari di questi vini.
I Grands Crus d’Alsazia rappresentano una produzione annua media di 45.000 ettolitri circa, vale a dire il 4% appena di tutti i vini d’Alsazia.