Il Bilancio 2005 varato dal Parlamento europeo
Il Parlamento europeo ha varato il primo bilancio dell'Unione allargata a 25 Paesi.
Il bilancio preventivo per l'anno 2005 stabilisce crediti di pagamento per 106,3 miliardi di euro, pari all'1,004% del Prodotto interno lordo Ue, con un aumento del 4,4% rispetto al bilancio 2004.
L'incremento e' dovuto all'integrazione dei dieci nuovi stati membri e all' applicazione della riforma dalla politica agricola comune (Pac).
Il bilancio e' passato con 477 voti a favore e 106 contrari.
Il Gruppo della Sinistra Unitaria aveva chiesto di respingerlo.
Di seguito ed a grandi linee, le voci del bilancio varato dal Parlamento:
– Politica agricola –
All'agricoltura va il 43% degli stanziamenti di impegno. Si tratta di 49,7 milioni, ossia un miliardo in meno rispetto al progetto iniziale della Commissione europea. L'Europarlamento ha potuto salvaguardare due progetti pilota: uno sulla promozione della qualita', l'altro sui rischi legati alle malattie nel settore zootecnico.
– Interventi strutturali –
Sono previsti crediti di impegno per 42,4 miliardi, il 36% del bilancio.
Se gli stanziamenti dovessero essere insufficienti – sia per i fondi strutturali sia per l'agricoltura – la Commissione presentera' un progetto aggiuntivo. Inoltre e' stato prorogato per il 2005-2006 il programma 'Pace II' per l'Irlanda del Nord.
Per il 2005, 60 milioni di euro saranno disponibili in crediti di impegno.
– Politiche interne –
Su questo fronte si mira a prevenire il terrorismo internazionale.
Sono previsti – dalla salute alla ricerca all'istruzione – su 9,1 miliardi, l'8% degli impegni. – Politiche esterne –
Potranno contare su 5,2 miliardi, ossia il 4% del bilancio, e garantire il finanziamento delle politiche tradizionali – dal Mediterraneo ai Balcani – oltre a mantenere una disponibilita' di 200 milioni in favore dell'Iraq.
– Strategia di pre-adesione – Assicurata politica di buon vicinato. Sono previsti aiuti di pre-adesione per 2,1 miliardi ( 1,5 miliardi per Romania e Bulgaria; 286,2 milioni a Turchia; 105 a Croazia; 120 a comunita' turco-cipriota).
Fonte: www.europa.eu