Il gotha dei vini italiani per tre giorni a Villa Bardini
A Vinoingiardino (20, 21, 22 luglio) 55 produttori selezionati e un programma di sorprendenti conferenze: si comincia domani con la Paura. Un evento collaterale alla mostra Vinum Nostrum
Firenze – Tanti straordinari vini da degustare e una sorprendente conferenza dibattito sulla Paura, sentimento assai diffuso in questi nostri anni inquieti.. Inizia così, domani alle 17,30, a Villa Bardini, la tre giorni di Vinoingiardino, un innovativo progetto di degustazioni selezionate dei migliori vini italiani legato a una programma di inconsuete e sorprendenti incontri con alcuni dei più noti e arguti intellettuali.
Ideato dalla MoBa (Monumenti Bardini Servizi) di Umberto Montano con il supporto della Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron, Vinoingiardino (20, 21 e 22 luglio, www.vinoingiardino.it) nasce come evento collaterale della mostra Vinum Nostrum, nel contesto delle manifestazioni che nel 2010 il comune di Firenze dedica all’enologia con il titolo unificante Un anno diVino.
Partecipano a Vinoingiardino (il logo è firmato da Oliviero Toscani) i seguenti 55 produttori (20 i toscani): Alepa, Altesino, Argentiera, Barone Pizzini, Bersi Serlini, Castellare, Castell’in Villa, Castello di Fonterutoli, Castiglion del Bosco, Coltibuono, Cupano, Corzano e Paterno, D'Ambra, Eredi Fuligni, Felsina, Fontodi, Guido Berlucchi, I Favati, Il Borro, Il Mosnel, Jermann, Joaquin, La Massa, Le Corti, Le Pupille, Levigne di Zamò, Lis Neris, Livio Felluga, Lo Sparviere, Marco Felluga, Mastroberardino, Mirabella, Monte ossa, Montevertine, Monzio Compagnoni, Moris Farms, OT Oliviero Toscani, Paternoster, Rocca di Frassinello, Rocca di Montegrossi, Ronco delle Betulle, Russiz Superiore, Salvatore Molettieri, San Giusto a Rentennano, Sassotondo, Schiopetto, Tenuta Marsiliana, Tenute Folonari, Torreggiani, Venica & Venica, Vestini Campagnano, Vie di Romans, Villa Russiz.
La conferenza sulla Paura di domani sera (dalle ore 19) avrà invece per protagonisti l’assessore alla cultura Giuliano da Empoli e, più legato al lema del vino, l’agronomo dell’università di Milano Attilio Scienza. Perché la paura?
“Perché”, spiega Scienza, “la paura è il grande sentimento che inquina il nostro tempo: paura dei cambiamenti climatici, dei cibi insalubri, del diverso, del futuro. Una paura che forse serve a qualcuno per fare affari. Alla radice c’è una atteggiamento antiscientifico e, come capitato in passato, ci rifugiamo nel mistero, nella divinità e in tutte le sue espressioni. La risposta razionale si affida dunque a messaggi positivi: il verde, l’energia pulita. i bambini che giocano nel verde. I comunicatori hanno infatti capito che la paura si esorcizza con il messaggio ambientale. Il consumatore chiede sicurezza e il di produttore di uva e vino gli chiede di siglare un patto etico basato sulla conservazione dell’ambiente, la biodiversità, la qualità dei prodotti: tu consumi il mio vino e io ti offro una cultura, ti faccio mio alleato nel proteggere l’ambiente. E allora la paura se ne va, perché il consumatore entra nel meccanismo della produzione. E questo è il miracolo del marchio”.
Martedì 21 toccherà ad Arnaldo Colasanti, Baldissera Di Mauro, Massimo Donà parlare di Elogio dell’imperfezione; il 22 sarà Oliviero Toscani per ragionare sul detto In vino veritas. La regia è affidata a Davide Paolini, l’ormai celebre gastronauta.
Sostiene Vinoingiardino Agriventure. Sponsor tecnici Caraiba, Fisar, Lungarno Hotel, Culligan, Leonardo Romanelli e l’Accademia delle Frattaglie che offrirà alcune sfiziose specialità gastronomiche.
Catola & Partners
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