Il MIA di Rimini: ancora un successo
Appuntamenti immancabili anche quest’anno alla Fiera di Rimini, dove tra il 23 ed il 26 Febbraio sono andati in scena quattro – o meglio cinque – eventi di portata continentale.
Confermata anche questa volta la grande professionalità dell’ente RiminiFiera che da buon padrone di casa ha messo a disposizione la sua sconfinata area espositiva per un insieme di manifestazioni enogastronomiche di grande rilievo: la Mostra Internazionale dell’Alimentazione, Oro Giallo, Pianeta Birra, Mse Seafood & Processing e, nella sola giornata di lunedì 25, Food&Beverage Logistic Forum.
Grande ressa ai cancelli, affollati sì di buyer e operatori del settore, ma anche di tanti curiosi visitatori attirati dalla possibilità di assaggiare grandi quantità di nuovi prodotti gastronomici e soprattutto birre di ogni genere e tipo.
Ma andiamo con ordine. Dall’ingresso ovest, una volta superati i tornelli, veniamo catapultati in Pianeta Birra che, a detta degli abituali frequentatori (gli espositori) quest’anno è un po’ sottotono. Si dice diversi grandi gruppi come Heineken, San Pellegrino manchino o, nel caso di altri, siano a regime ridotto. Eppure, dal punto di vista del movimento, sembra che l’evento goda di buona salute: stand che riproducono gasthaus tedesche, altri che simulano veri e propri birrifici, altri ancora che ricreano locali di tendenza della riviera romagnola. Aria di Oktoberfest, ed è forse per questo che gli espositori più scafati sembrano poco convinti.
Molto meno preoccupati, invece, sembrano i visitatori dell’area Carlsberg-Corona (joint-venture da poco siglata tra il gruppo danese e la famosa birra messicana), che osservano da posizione vantaggiosa due disinvolte cubiste mentre assaggiano i nuovi prodotti, pronti ad essere gettati sul mercato.
E tra uno stand seriamente organizzato per i buyer, con tanto di filtraggio all’ingresso del privèe, e quello di una nuova (favolosa) birra ceca da poco sbarcata sul mercato italiano, passiamo, senza soluzione di continuità, alle altre aree espositive, dedicate questa volta ai prodotti per la pesca e del mare. Un “trait d’union” che ci porta alla Mostra internazionale dell’Alimentazione, ricca di tipicità regionali e locali, un’esposizione orgogliosa di tutti quei piccoli gioielli grezzi, vero tesoro della nostra cultura enogastronomica.
La divisione rigorosa per regioni ci permette di orientarci e, tra speck e formaggi dell’Alto Adige e vini del beneventano, ci perdiamo nella scia di sapori che arrivano da ogni parte del nostro bel giardino. Igt, dop e presidi Slow Food la fanno da padrone, mentre scopriamo che esiste un salame che si chiama Pezzente, prodotto da un unico produttore che lo commercia in tutta Europa, fino a Pordenone, dove il suo Pezzente piace ‘ustionante’. L’Italia che lavora.
Spostandoci senza sosta, arriviamo ad Oro Giallo, manifestazione giunta alla sua quarta edizione e che quest’anno debutta a RiminiFiera. Oltre 70 aziende che hanno fatto della produzione di olio di qualità la loro professione e il relativo successo.
A dire il vero, la presenza del pubblico a questo evento, almeno al nostro passaggio, è piuttosto timido, ma vediamo le facce dei produttori che sembrano soddisfatte. Aziende pluripremiate, o aziende di personaggi famosi che hanno saputo differenziare il prodotto, offrendo al pubblico nuove soluzioni di fruizione (i cosmetici, ad esempio) con un vero colpo di marketing.
Assaggiamo, chiacchieriamo, osserviamo e riflettiamo: il sistema Italia sarà anche in difficoltà, ma la fantasia, l’intraprendenza e la qualità non mancano. Non sono mai mancate.
Alessandro Tibaldeschi