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Il radicchio di Verona verso l’Igp

“Il Veneto va verso il poker di radicchi a Indicazione Geografica Protetta: un primato mondiale di qualità e gusto che nel riconoscimento europeo troverà una forte conferma normativa”. E’ soddisfatto il vicepresidente della Giunta regionale del Veneto Luca Zaia, per le notizie positive apprese a Bruxelles sul Radicchio di Verona. “Ci risulta – annuncia infatti Zaia – che i Servizi giuridici della Commissione europea abbiano espresso il parere positivo al proseguimento dell’iter finalizzato alla registrazione della denominazione come Igp”. La qual cosa rappresenta una tappa fondamentale del percorso, anche se il traguardo richiederà ancora tempo e forse qualche insidia. “L’iter prevede ora la traduzione del Documento unico riassuntivo del Disciplinare in tutte le lingue comunitarie, e la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, come, per intenderci, è avvenuto il 15 febbraio scorso per il Radicchio di Chioggia. Se entro i successivi sei mesi non arriveranno alla Commissione osservazioni ed opposizioni da parte degli altri Stati europei – ricorda Zaia – anche il Radicchio di Verona andrà ad arricchire il paniere dei radicchi rossi veneti Igp, insieme al Rosso di Treviso, al Variegato di Castelfranco e, ma di quest’ultimo saremo sicuri solo il prossimo 16 agosto, al Chioggia”. Il Radicchio di Verona, originario appunto del veronese, è tra i più diffusi del Veneto. Viene coltivato principalmente nel territorio della provincia scaligera (per oltre il 60 per cento), ma anche in quasi tutta la restante pianura centrale della regione comprendente comuni delle province di Vicenza e di Padova. Ha forma ovoidale, un caratteristico colore rosso acceso, con coste bianchissime e larghe, che formano un piacevole contrasto con la foglia, ed è mediamente compatto, maggiormente nella parte centrale, con le foglie esterne che tendono ad espandersi. Di sapore fresco o amarognolo, appena un po’ croccante, questa varietà può soddisfare le esigenze più varie, può essere consumato a piacere crudo o cotto, a conferma della sua grande versatilità in cucina e in tavola. .