In Cina in vendita prodotti simil-italiani provenienti dagli U.S.A.
Provolone, mozzarella, conserve di pomodoro dal nome "La contadina nello stile di Roma", ma ottenuta da pomodoro fatto crescere al sole della California (USA); sono solo alcuni dei prodotti simil-italiani, però di provenienza americana trovati in vendita nei supermercati di Shanghai che tolgono spazio ai veri prodotti italiani con il rischio concreto che si radichi nella popolazione un falso che nulla ha a che fare con il Made in Italy alimentare.
E' quanto ha denunciato il presidente della Coldiretti Paolo Bedoni che ha mostrato i cibi taroccati scoperti nel corso dell'inaugurazione di Vinitaly Cibus 2006, il Salone
dell'Agroalimentare italiano in Cina.
"Esiste – ha sottolineato il presidente della Coldiretti – il rischio concreto che sul crescente mercato cinese arrivino prima i falsi internazionali dei prodotti originali made in Italy con un grave inganno per i consumatori e danni per le imprese nazionali".
Si tratta infatti di prodotti che – ha sostenuto la Coldiretti – non hanno le stesse caratteristiche qualitative, ma che sfruttano l'immagine positiva dell'Italia per essere venduti a prezzi elevati per il reddito medio dei cinesi: un euro e mezzo per 250 grammi di conserva di pomodoro californiana e ben 8 euro per 220 grammi di provolone cheese.
Occorre fare presto – ha precisato Bedoni – per recuperare il ritardo accumulato sfruttando i buoni risultati degli accordi bilaterali che hanno evidenziato una crescente sensibilità delle autorità cinesi per la tutela della proprietà intellettuale negli alimenti e nella lotta alle contraffazioni.
"Ma sopratutto – ha concluso Bedoni – bisogna lavorare sulla valorizzazione dell'identità territoriale degli alimenti con l'informazione e l'obbligo di indicare in etichetta l'origine di tutti gli alimenti".
La visita del Ministro Paolo De Castro in Cina è dovuta all'inaugurazione a Shangai in data 23 novembre del "Vinitaly China & Cibus 2006", il grande salone dell'agroalimentare italiano in Asia, con la presenza di oltre 200 aziende italiane mentre sono attesi più di 6.000 visitatori.
La manifestazionedel 2006, tradizionalmente organizzata da Veronafiere, vede anche il concorso espositivo delle Fiere di Parma con Cibus, la rassegna dell'agroalimentare che viene promossa anche da Federalimentare.
Alla buona riuscita dell'evento hanno concorso anche Buonitalia e Ice Shanghai nonché in questa edizione è stata realizzata una stretta partneship con le Regioni Veneto ed Emilia Romagna e con l'Ersac della Regione Campania.
Al grande evento fieristico sono anche presenti Fedagri e Coldiretti.
In questo modo la manifestazione si avvia a diventare il più importante appuntamento dedicato alla diffusione del cibo e della cucina italiana di tutto il continente asiatico.
La grande fiera si concluderà il 25 novembre.
Nel suo intervento, all'apertura della mostra, il ministro De Castro ha sottolineato il grande significato dell'accordo tra Vinitaly e Cibus "tale collaborazione eviti la proliferazione di eventi fieristici e di promozione, proponendosi come modello organizzativo vincente per l'esportazione di un modello alimentare italiano".