Italiani scettici circa la prima mela geneticamente modificata
L'arrivo della prima mela geneticamente modificata che non annerisce e mantiene l'aspetto sempre fresco una volta tagliata a fette non interessa ai quasi 3 italiani su 4 (71%) che sono contrari agli ogm in tavola. E' quanto afferma la Coldiretti in riferimento all'annuncio della richiesta di commercializzazione da parte dell'azienda canadese Okanagan Specialty Fruits della Arctic Apple.
GENE «ANTI-MACCHIA» – Le prime varietà ad arrivare sul mercato dovrebbero essere, precisa la Coldiretti, le Golden Delicious e le Granny Smith che sono state manipolate geneticamente con l'inserimento di un gene 'anti-macchia'. Se per l'azienda produttrice si tratta di una scoperta rivoluzionaria perché consente di allungare la scadenza delle confezioni di frutta già sbucciate e porzionate, a preoccupare i coltivatori, sottolinea la Coldiretti, è il fatto che l'arrivo di questo frutto innaturalmente 'a prova di macchie' possa alterare la percezione di semplicità e salute che da sempre accompagna le mele.
ITALIA PRIMO PRODUTTORE EUROPEO – Una «preoccupazione» che riguarda soprattutto l'Italia che, sostiene la Coldiretti, è il primo produttore europeo di mele con circa 70mila ettari coltivati e oltre 2 milioni di tonnellate di produzione con gran parte della produzione che ha avuto il riconoscimento comunitario come indicazioni geografica protetta (Igp) o denominazione di origine protetta (Dop).