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Janssons Frestelse (la tentazione di Janssons)

Ricetta per 4

Ingredienti: 500 g di patate, 100 g di aringhe affumicate, 200 g di cipolle gialle o bianche più una cipolla gialla grossa, 200 cc di panna liquida fresca, 4 cucchiai di pangrattato, 20 g di burro per stufare le cipolle (oppure 2 cucchiai di olio extravergine di oliva), poco burro per imburrare
30 g di burro per la superficie,  pepe bianco, sale.

Procedimento:

Pela le patate, lavale, tagliale a fette e poi a bastoncini. Immergile nell’acqua fredda. Monda le cipolle e affettale. Versa due cucchiai di olio in una padella e stufale coperte a fuoco moderato per 10 minuti. Scola le patate, asciugale, sala con estrema moderazione per via delle aringhe e pepale. Versane metà in una teglia imburrata, coprile con le cipolle stufate e le aringhe tagliate a listarelle. Forma un altro strato di patate e aggiungi la panna. Cospargi la superficie con il pangrattato e distribuisci sulla superficie i dadini di burro. Inforna a 200 gradi per 30 minuti in modalità ventilata se il  forno ha l’opzione. I tempi possono variare a seconda del forno, in ogni caso sono pronte quando la superficie è molto ben dorata.

Curiosità:

Lo Janssons frestelse (pronuncia svedese: [jɑːnsɔns frɛstɛlsə], tentazione di Jansson) è un piatto tradizionale della cucina svedese a base di patate, cipolle, spratti sott’aceto, pangrattato e panna. È comunemente incluso in un buffet natalizio svedese, ma può essere mangiato anche in altre occasioni, come la Pasqua. Il piatto è comune anche in Finlandia e Norvegia.

La ricetta è spesso erroneamente tradotta in inglese, con le acciughe che vengono sostituite alle papaline. Questo perché le papaline (Sprattus sprattus) messi in salamoia con zucchero, sale e spezie erano conosciuti in Svezia come acciughe sino alla metà del XIX secolo, mentre le vere acciughe (Engraulis encrasicolus) erano vendute in Svezia come sardine. Anche delle piccole aringhe (Clupea harengus) possono essere usate al posto degli spratti.

Nome ed origine
Si è spesso detto che il nome ha avuto origine dal cantante d’opera Per Janzon (1844-1889), ricordato come un buongustaio. Un’altra rivendicazione dell’origine del nome è stata fatta da Gunnar Stigmark in un articolo (“Sa var det med Janssons frestelse”) che apparve nella pubblicazione periodica Gastronomisk kalender. Secondo Stigmark, il nome è stato preso dall’omonimo film Janssons frestelse (1928) in cui compare il famoso attore Edvin Adolphson, mentre a dare il nome a questo piatto è stata la madre di Stigmark e la cuoca assunta per la particolare occasione di una cena sociale, dalla quale si è diffuso in altre famiglie ed infine nei ricettari.