La FAO avverte: attenti all’alimentazione
Un report della FAO* del 17 settembre ci avverte che i grandi cambiamenti avvenuti negli ultimi anni nella produzione globale di carne – specie quella di pollo e di maiale – portano con sè un grave rischio di trasmissione di malattie dagli animali d'allevamento all'uomo.
Dichiara testualmente la FAO nel suo report "Produzione industriale di bestiame e rischi per la salute globale": "Il rischio di trasmissione di malattie dagli animali all'uomo aumenter nel futuro, a causa dell'aumento della popolazione umana e animale, cambiamenti nella produzione di carne, l'emergenza delle reti mondiale agro-alimentari e un significativo aumento della mobilit delle persone e delle merci".
Tutto questo perch il numero di animali allevati sta crescendo in modo spaventoso: aumenta la popolazione totale umana, ma aumenta soprattutto la richiesta di carne e altri alimenti di origine animale da parte dei paesi in via di sviluppo che stanno diventando pi "ricchi". Afferma Joseph Domenech, veterinario capo della FAO: "Questi sviluppi possono portare a seri rischi di diffusione di malattie a livello locale e globale, che finora non sono stati presi nella considerazione dovuta dalle istituzioni".
Secondo la FAO, la produzione in pi rapida espansione quella della carne di maiale e di pollo. Si tratta di una produzione intensiva altamente industrializzata, che ha avuto una crescita annua compresa tra il 2.6% e il 3.7% nell'ultimo decennio. Di conseguenza, nei paesi industrializzati, la stragrande maggioranza di polli e tacchini sono "prodotti" in stabilimenti di 15-50.000 animali l'uno. Nei paesi in via di sviluppo si sta seguendo lo stesso pericoloso cammino, e i sistemi di allevamento tradizionale vengono sostituiti da quelli industriali, soprattutto in Asia, Sud America e alcune regioni dell'Africa.
Aggiunge la FAO che il movimento di animali nel mercato internazionale e la concentrazione di migliaia di animali confinati in piccoli spazi aumenta la probabilit del trasferimento di patogeni. Inoltre, gli allevamenti industrializzati producono una grande quantit di escrementi, che possono contenere un'alta quantit di patogeni. La maggior parte di queste deiezioni sono smaltite con lo spargimento sul terreno, senza nessun trattamento preventivo, ponendo a rischio di infezione gli animali selvatici.
La FAO avverte che mentre il virus altamente patogeno H5N1 sotto attento esame internazionale, la circolazione "silenziosa" dei virus dell'"influenza A" (IAV) nel pollame e nei suini dovrebbe essere presa in attenta considerazione. Molti virus IAV sono oggi piuttosto diffusi nel pollame in commercio, e in misura minore nella carne suina, e potrebbero portare all'emergenza di una pandemia di influenza umana.
La FAO chiede ai produttori di carne di applicare le misure di biosicurezza di base, di non costruire allevamenti vicino a luoghi di residenza delle persone o a luoghi di nidifcazione o passaggio di uccelli selvatici e di pulire e disinfettare regolarmente gli allevamenti.
"In realt" affermano gli esperti del NEIC, il Centro Internazionale di Ecologia della Nutrizione – "l'unico modo per scongiurare questo pericolo quello di diminuire il consumo di alimenti animali, sia le carni di polli e di maiale, le pi pericolose da un punto di vista sanitario, che di altri animali, che pongono comunque gravi problemi di impatto ambientale e inquinamento. Il nostro 'appetito' per la carne e altri alimenti animali sta avendo conseguenze devastanti. Il gioco non vale la candela…".
Non pensabile, infatti, che sia possibile risolvere questo problema se la domanda di carne continua ad aumentare, sia nei paesi industrializzati che in quelli in via di sviluppo. L'unico modo per arginare il fenomeno una presa di coscienza dei consumatori, perch non spetta solo alle istituzioni risolvere il problema, ma sta alle singole persone diminuire la domanda di alimenti animali, altrimenti nessuna legge o misura precauzionale al mondo potr funzionare.
Fonte:
FAO, Dramatic changes in global meat production could increase risk of diseases 17 settembre 2007
NEIC – Centro Internazionale di Ecologia della Nutrizione
info@nutritionecology.org
Weblink: www.nutritionecology.org
da Wikipedia:
Cos’è la FAO
L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) è un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite con il mandato di aiutare ad accrescere i livelli di nutrizione, aumentare la produttività agricola, migliorare la vita delle popolazioni rurali e contribuire alla crescita economica mondiale. La FAO lavora al servizio dei suoi paesi membri per ridurre la fame cronica e sviluppare in tutto il mondo i settori dell’alimentazione e dell’agricoltura. Fondata il 16 ottobre 1945 a Quebec City, Quebec, Canada, dal 1951 la sua sede è stata trasferita da Washington a Roma. Ne sono membri 189 paesi più la Comunità Europea. Lista dei paesi membri della FAO.
Mandato
La FAO fornisce assistenza tecnica ai paesi che chiedono di essere assistiti nello sviluppo del proprio settore rurale e nella formulazione di programmi e politiche per la riduzione della fame. Assiste i paesi anche nella pianificazione economica e nella stesura di bozze di legge e di strategie nazionali di sviluppo rurale. La FAO mobilizza e gestisce fondi stanziati dai paesi industrializzati, da banche per lo sviluppo e da altre fonti garantendo che i progetti raggiungano i loro obiettivi.
Sede della FAO, a Roma, in Viale delle Terme di Caracalla. Sede della FAO, a Roma, in Viale delle Terme di Caracalla.
Il ruolo di “broker” onesto [modifica]
Una funzione chiave della FAO è fornire un forum neutrale di discussione in cui i paesi si possano incontrare in modo paritario per negoziare accordi internazionali. Questa neutralità è particolarmente importante per quei problemi che travalicano le frontiere nazionali. La FAO ha coordinato la risposta contro le infestazioni e malattie transfrontaliere di piante e animali, per esempio nel caso dell’afta epizootica, dell’emergenza locuste in Africa, della peste bovina e più di recente, nel controllo a livello mondiale dell’epidemia animale di influenza aviaria.
Definizione di norme e standard [modifica]
Un altro aspetto importante delle attività della FAO è la definizione di norme e standard internazionali e di convenzioni. Garantire una gestione che protegga le risorse marine è l’obiettivo del Codice di condotta per la pesca responsabile. Per ridurre gli effetti nocivi dei pesticidi, la FAO ha promosso Convenzione di Rotterdam sulla procedura di consenso informato per i prodotti chimici pericolosi e i pesticidi nel commercio internazionale. La Commissione per il Codex Alimentarius, gestita congiuntamente dalla FAO e dall’OMS, stabilisce le norme per rendere il cibo più sicuro per i consumatori. Il Trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche per l’alimentazione e l’agricoltura, recentemente adottato, delinea i principi per garantire che le future generazioni abbiano accesso alle risorse genetiche, e che tutti ne condividano i vantaggi.
Pubblicazioni chiave [modifica]
Periodicamente la FAO pubblica importanti rapporti analitici che forniscono informazioni globali, ed a livello di singolo paese, statistiche e proiezioni sulla situazione mondiale delle foreste, della pesca, dell’agricoltura e della malnutrizione. Questa informazione è disponibile nelle cinque pubblicazioni principali della FAO: Lo Stato dell’insicurezza alimentare SOFI; Lo Stato dell’alimentazione e dell’agricoltura SOFA; Lo Stato della pesca e dell’acquacoltura SOFIA; Lo Stato delle foreste SOFO; Lo Stato dei mercati dei prodotti agricoli SOCO.
Struttura [modifica]
Jacques Diouf, Segretario GeneraleLa FAO è diretta dalla Conferenza plenaria dei paesi membri che si riunisce ogni due anni per analizzare le attività svolte ed approvare il programma di lavoro ed il budget per l’esercizio biennale seguente. La Conferenza elegge il Consiglio, l’organo direttivo, composto da 49 paesi eletti per tre anni a rotazione. La Conferenza elegge anche il direttore generale a capo dell’organizzazione. L’attuale direttore generale, Jacques Diouf, senegalese, è stato eletto nel novembre del 1993, è stato riconfermato nel 1999 e rieletto nel novembre 2005 per un terzo mandato di 6 anni. Alla FAO lavorano oltre 1600 funzionari e 2000 impiegati nei servizi generali. Poco più della metà lavora presso la sede centrale a Roma, gli altri svolgono la loro attività in oltre 100 paesi diversi.
Budget [modifica]
Il budget del Programma Regolare della FAO viene fornito dai paesi membri attraverso contributi stabiliti alla Conferenza biennale. Il budget per il biennio 2006-2007 è stato fissato a 765.7 milioni di dollari, e copre il settore tecnico, la cooperazione e la partnership incluso il Programma di cooperazione tecnica, l'informazione e la politica generale, la direzione e l'amministrazione. Nel 2005-06, i governi membri hanno approvato un’ampia proposta di riforma che prevede tra l’altro un’ulteriore decentralizzazione del personale oltre a misure per raggiungere una maggiore efficienza.
Combattere la fame con le informazioni [modifica]
La FAO mette a disposizione online una raccolta immensa di dati, informazioni, statistiche, studi e ricerche su argomenti quali sicurezza alimentare, produzione agricola, foreste, pesca, biodiversità, desertificazione, prodotti di base, risorse naturali, alimentazione e molto altro. Il portale http://www.fao.org/waicent/ che permette l’accesso ad oltre 50 database e sistemi informativi della FAO, è visitato in media da oltre 200.000 utenti al giorno, tra essi non solo università ed istituti di ricerca, ma anche camere di commercio, giornalisti, esperti di sviluppo, ed esponenti di governi e mondo politico.
Dipartimenti [modifica]
Agricoltura e Difesa del Consumatore Sviluppo Economico e Sociale Gestione Risorse Naturali ed Ambiente Pesca e Acquacoltura Foreste Cooperazione Tecnica Conoscenza e Comunicazione Risorse Umane, Finanziarie e Fisiche
Uffici regionali in: Thailandia, Ghana, Cile, Egitto. Uffici sub-regionali in: Tunisia, Zimbabwe, Samoa, Barbados, Ungheria. Uffici di collegamento a: Ginevra, Washington D.C., Bruxelles, Yokohama in Giappone. Ha uffici nazionali in più di 79 paesi.