La legge fa chiarezza sui prosciutti
Finalmente in vigore il decreto del 21 settembre 2005 del Ministero delle Attività produttive che insieme con quello delle Politiche agricole va a colmare una lacuna del settore di prodotti trasformati a base di carne, vale a dire i salumi.
In particolare il prosciutto cotto ha dal 2006 una "carta d'identità" che lo definisce con tre denominazioni diverse a seconda dei requisiti che ne definiscono la qualità e precisamente:
– "cotto di alta qualità",
– "cotto scelto" e
– "cotto".
Tra i fattori che fanno la differenza è previsto il tasso di umidità, vale a dire la percentuale di acqua presente che è inferiore nei prosciutti più pregiati.
La nuova legge, oltre a fissare le caratteristiche di composizione, stabilisce regole anche circa la produzione e la vendita.
Le nuove norme stabiliscono inoltre l'utilizzo della denominazione "prosciutto crudo stagionato" e le caratteristiche di preparazione e vendita dello stesso.