Lammefjordsgulerod (Carota)
La carota è un ortaggio coltivato in Danimarca che ha ottenuto il marchio di protezione dell’Unione Europea.
Il consumo delle sue radici carnose, ricche di carotene, che dà la colorazione aranciata alla carota, è molto diffuso.
Il fusto come pianta erbacea, forma uno stelo fiorale striato e tomentoso che si divide in numerose ramificazioni terminanti con l’infiorescenza ad ombrella composta.
Le radici sono di colore rosso – arancio e hanno forme e dimensioni variabili (la lunghezza varia da 5 a 30 cm).
Nella concimazione naturale, potassio e fosforo, vengono distribuiti durante la preparazione del terreno, mentre l’azoto viene distribuito 1/3 alla semina e 2/3 in copertura.
La raccolta inizia generalmente 3 – 4 mesi dopo la semina primaverile ed avviene manualmente.
Le varietà a radici semilunghe e cilindriche, di ottima qualità, sono le più diffuse, mentre le varietà corte hanno sviluppo più rapido e quindi vengono raccolte come primizie.
Questo ortaggio, dalle incredibili proprietà benefiche, ha origini in un paese che oggi, forse più di tutti gli altri, avrebbe bisogno di un po’ di vitamina per riprendersi: l’Afghanistan.
Conosciuta già nell’antichità da greci e romani, veniva un tempo utilizzata più per scopi terapeutici che per scopi alimentari. Gli unici beneficiari del pregiato cibo erano quindi gli animali, ai quali la carota veniva somministrata come foraggio.
Questo ortaggio non godeva di buona fama, tanto che il termine carota veniva spesso utilizzato per indicare una notizia falsa e menzognera.
Le varietà
Soltanto nel secolo scorso alcuni agronomi francesi descrissero le diverse varietà di carota, derivanti dalla forma selvatica che cresce nei campi.
Una prima classificazione di questo ortaggio può essere fatta in base alla forma (corte, mezzane e lunghe), mentre la seconda è legata al colore e all’epoca della maturazione (precoci, medie e tardive).
Circa i due terzi della produzione agricola mondiale di carote provengono dall’Europa e dall’Asia.
La carota è ricca di vitamine A, B e C; in particolare, è abbondante il contenuto di beta-carotene, vitamina fondamentale per la produzione da parte del nostro corpo della melanina (la sostanza che ci consente di abbronzarci proteggendoci nel contempo dai raggi solari).
Le proprietà curative
Il beta-carotene ha anche proprietà curative: protegge il corpo dalla cancerogenesi indotta da agenti chimici, rende più acuta la capacità visiva, rinforza le ossa ed i denti e potenzia le difese immunitarie contro le infezioni respiratorie, contro gli elementi tossici dell’aria inquinata e contro i danni del fumo
Composizione e valore energetico
(100 gr. di prodotto)
Parte edibile: 95%
Acqua: 91,6 g
Proteine: 1,1 g
Glucidi disponibili: 7,6 g
Fibra alimentare: 3,1 g
Energia: 33 kcal
Sodio: 95 mg
Potassio: 220 mg
Ferro: 0.7 mg
Calcio: 44 mg
Fosforo: 37 mg
Niacina: 0.7 mg
Vitamina C: 4 mg
Storia “europea” delle carote:
Curiosità sulle carote:
Quelle “carote” che noi portiamo sulle nostre tavole sono “geneticamente modificate”.
In realtà le carote in origine erano “viola”.
Nel 1720 gli olandesi decisero di cambiagli il colore in onore della dinastia regnante, gli Orange, e di qui ebbe inizio la trasformazione, che non è avvenuta in laboratori, come per le moderne “modificazioni genetiche”, ma nei verdi campi olandesi, per selezione successiva, partendo da un seme di carota proveniente dall’Africa del nord. Così nel giro di qualche anno si è arrivati ad una carota arancione, perdendo la semenza delle prime che fino ad allora erano viola o bianche.
Le carote viola non possono donarci un’abbronzatura dorata, perché non contengono betacarotene, la sostanza che da loro il color arancio, ma è ricca di antiossidanti preziosi per la nostra salute e per contrastare l’invecchiamento, perché contrastano l’azione dei radicali liberi.
Per chi vuole assaggiare le carote viola deve andare a comprarle nei supermercati Inglesi, od aspettare, prima o poi arriveranno anche in Italia.
In Olanda sono ormai del colore ufficiale: arancio.