Le Dop e le Igp italiane: grande risultato nel 2009
Soddisfazione di Agriturist (Confagricoltura):
“Il 2009 è stato un anno molto importante per la qualificazione
dei prodotti agroalimentari italiani, con nove DOP e dieci IGP
di nuova acquisizione. Fra ottobre e dicembre, undici riconoscimenti”.
Viva soddisfazione di Agriturist (Confagricoltura) per il progresso dell’Italia nella certificazione d’origine dei propri prodotti agroalimentari durante il 2009. Sono state, infatti, ben 19 le nostre specialità che nel corso del 2009 hanno ottenuto il riconoscimento ufficiale dell’Unione Europea: nove DOP (Denominazione d’Origine Protetta) e dieci IGP (Indicazione Geografica Protetta). A questi si aggiunge il marchio STG (Specialità Tradizionale Garantita) attribuito alla Pizza Napoletana. Grazie a questa performance davvero straordinaria, l’Italia, per DOP e IGP, raggiunge quota 193, seguita ormai a distanza dalla Francia con 167 e dalla Spagna con 126. L’Italia rappresenta dunque più del 22% degli 873 prodotti certificati dall’UE.
“Siamo convinti – dichiara Vittoria Brancaccio, presidente di Agriturist (Confagricoltura) – che il sistema dei riconoscimenti DOP e IGP vada sostenuto e comunicato sempre più efficacemente al pubblico. Nel 2009 abbiamo portato all’attenzione dei consumatori e dei viaggiatori di tutto il mondo 19 nuovi prodotti e altrettante località del nostro territorio. E’ un contributo molto importante dell’agricoltura allo sviluppo del turismo”.
Particolarmente feconda di risultati – prosegue Agriturist – l’ultima parte dell’anno: dalla fine di ottobre, hanno ottenuto la certificazione UE undici nuove specialità, cinque DOP e sei IGP. In evidenza si è messo soprattutto il Veneto, con l’Aglio Bianco Polesano DOP, l’Insalata di Lusia IGP, il Marrone di Combai IGP, i Marroni del Monfenera IGP, il Riso del Delta del Po IGP (condiviso con l’Emilia Romagna). Segue l’Emilia Romagna che, oltre al Riso del Delta del Po, presenta le Amarene Brusche di Modena IGP e il Formaggio di Fossa di Sogliano DOP (condiviso con le Marche). Completano il quadro, con un riconoscimento ciascuna: il Piemonte, con il prosciutto Crudo di Cuneo DOP; la Toscana, con il Marrone di Caprese Michelangelo DOP; la Campania, con il Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP; e la Sicilia, con il Limone Interdonato di Messina IGP.
“Quanti – commenta il presidente di Agriturist – prima di questi riconoscimenti, di tradizione e di origine dei prodotti agricoli, avevano idea di dove fossero Lusia, Caprese Michelangelo, Sogliano, Combai, il Monfenera…? Ora, grazie ai prodotti DOP e IGP, questi posti saranno, a breve, una meta che potremmo definire della curiosità. E potranno consolidarsi poi come vera e propria meta turistica, nella misura in cui sapranno aggiungere alla qualità del prodotto agroalimentare, la presentazione di paesaggio, natura, cultura, buona tavola e buona accoglienza. Si tratta di una preziosa opportunità, creata dall’agricoltura, a beneficio dell’intera comunità locale”.
Completando il quadro dei diciannove prodotti agroalimentari italiani riconosciuti dall’Unione Europea nel 2009, Agriturist ricorda anche gli altri otto prodotti che hanno ottenuto la certificazione nel corso del 2009: tre del Lazio (Abbacchio Romano IGP, Castagna di Vallerano DOP, Nocciola Romana DOP) e uno ciascuna per le regioni: Veneto (Radicchio di Verona IGP), Emilia Romagna (Aceto Balsamico di Modena IGP), Marche (Ciauscolo IGP), Sicilia (Pagnotta del Dittaino DOP) e Sardegna (Zafferano di Sardegna DOP).
“L’offerta enogastronomica del territorio – sostiene il direttore di Agriturist, Giorgio Lo Surdo – che tanto rappresenta nella attuale motivazione di vacanza, non può fare a meno dei prodotti agricoli tipici. Il ruolo strategico dell’agricoltura per lo sviluppo turistico è dunque evidente. Occorre dunque aiutare le imprese agricole nella certificazione d’origine dei propri prodotti, ed investire maggiormente sulla promozione dei prodotti certificati”.
Vetrina ideale per presentare i prodotti tipici del territorio – secondo Agriturist – è proprio la ristorazione agrituristica. Per il Cenone di Capodanno, le aziende associate ad Agriturist sono state, come di consueto per l’occasione, sollecitate a proporre agli ospiti piatti preparati con i prodotti riconosciuti DOP e IGP, evidenziandone chiaramente la presenza nei menu.