L’EFSA ritiene che si possano elevare i livelli massimi di aflatossine nella frutta in guscio
L'autorita' fitosanitaria europea (EFSA) ritiene che i livelli massimi di aflatossine nella frutta in guscio possano essere triplicati senza rischio
Su richiesta della Commissione europea, l’EFSA ha valutato la possibilità di un potenziale aumento del rischio per la salute del consumatore qualora fosse autorizzato l’aumento dei livelli di aflatossine in mandorle, nocciole e pistacchi.
Il gruppo scientifico dell’EFSA che si occupa di contaminanti nella catena alimentare (gruppo CONTAM) ha concluso nel suo parere che l’aumento dei livelli massimi di aflatossine in questi tre tipi di frutta con guscio avrebbe solo effetti minori sull’esposizione alimentare totale prevista da tutte le fonti e sul rischio di cancro.
Secondo il comitato scientifico, dunque, i livelli massimi consentiti di aflatossine nella frutta in guscio in commercio possono essere elevati da 4 a 8 o 10 microgrammi per chilo, senza che ciò comporti un reale rischio per la salute pubblica.
Le aflatossine sono le "tracce tossiche" lasciate negli alimenti dalla contaminazione di funghi e muffe, principalmente Aspergillus flavus e A. parasiticus, che crescono sulle piante prima del raccolto o sugli alimenti durante l’immagazzinamento. Si tratta di sostanze indesiderabili poiché è stato dimostrato che provocano il cancro nell’uomo e negli animali.
Gli esperti scientifici dell’EFSA hanno sottolineato che è indispensabile mantenere l’esposizione alle aflatossine da fonti alimentari la più bassa ragionevolmente possibile, riducendo l’esposizione dalle fonti che maggiormente contribuiscono all’esposizione alimentare totale alle aflatossine.
Fonte: Freshplaza.it