L’EFSA valuta il rischio dei pesticidi
L’EFSA chiarisce il suo ruolo
nella valutazione dei pesticidi.
L’unità dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) che si
occupa dell’esame tra pari della valutazione del rischio dei pesticidi
(unità PRAPeR, Pesticide Risk Assessment Peer Review) coordina l’esame delle sostanze attive
utilizzate nei prodotti fitosanitari in collaborazione con gli Stati membri.
L’EFSA illustra le conclusioni della
valutazione del rischio sino ad oggi svolte per sei sostanze attive.
Nell’Unione europea, l’immissione sul mercato e l’utilizzo di prodotti per la
protezione delle piante sono regolate dalla direttiva del Consiglio 91/414/CEE*.
Tale direttiva contiene regole da applicare in modo uniforme dagli Stati membri in merito alle condizioni
ed alle procedure per l’autorizzazione dei prodotti fitosanitari.
I prodotti fitosanitari non possono essere immessi sul mercato o essere utilizzati senza essere stati
previamente autorizzati e gli Stati membri possono autorizzare unicamente quei prodotti che contengono sostanze attive approvate a livello comunitario.
Pertanto, la direttiva istituisce
un duplice sistema in cui la Comunità valuta le sostanze attive e gli Stati
membri valutano ed autorizzano, a livello nazionale, i prodotti contenenti tali sostanze.
Con la costituzione dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare e la separazione tra valutazione e
gestione del rischio, la valutazione dei pesticidi è effettuata in due fasi.
Una “sostanza attiva” viene innanzitutto valutata dallo Stato membro designato.
Questa valutazione iniziale viene successivamente esaminata tra pari da un’équipe di scienziati EFSA che lavorano a stretto contatto con esperti degli Stati membri.
La legislazione assegna all’EFSA un anno di tempo per portare a compimento la valutazione e giungere ad una
conclusione che viene resa formalmente nota alla Commissione europea e resa poi di dominio pubblico.
* Direttiva 91/414/CEE del Consiglio del 15 luglio 1991, relativa all’immissione in commercio dei prodotti
fitosanitari (GU L 230 del 19/8/1991, pag.1) e successive modifiche ed integrazioni
http://europa.eu.int/eur-lex/it/consleg/pdf/1991/it_1991L0414_do_001.pdf
La presentazione del lavoro dell’unità PRAPeR sul sito Internet dell’EFSA comprende le conclusioni delle prime valutazioni del rischio dei sei pesticidi svolte sinora, assieme ai
documenti accompagnatori, quali la valutazioni iniziale del rischio dello Stato membro designato e la documentazione della valutazione tra pari.
Una delle relazioni riguarda la
valutazione della sostanza attiva denominata glufosinato; le conclusioni degli esperti degli Stati membri
hanno rivelato la presenza di rischi in merito ai possibili effetti di
questa sostanza sulla salute umana od animale e sull’ambiente.
Tra gli usi presi in considerazione per
questa sostanza attiva si annovera quello relativo al mais transgenico.
Si dovrebbe comunque notare che la valutazione della sostanza attiva ed i suoi prodotti di degradazione impiegati
nel corso del processo di valutazione si riferiscono al loro uso come pesticidi. Parallelamente il gruppo di esperti scientifici sugli organismi
geneticamente modificati (Gruppo GMO) ha condotto una valutazione del rischio ed ha recentemente pubblicato
un parere sul mais 1507, un tipo di mais che è stato geneticamente
modificato per la protezione contro parassiti lepidotteri, quali la piralide del mais.
Esso contiene inoltre un gene in grado di conferire tolleranza all’erbicida
glufosinato.
Il parere è disponibile sul seguente sito:
http://www.efsa.eu.int/science/gmo/gmo_opinions/catindex_en.html.
Note:
All’incirca 850 sostanze attive utilizzate nei prodotti fitosanitari erano presenti sul mercato di almeno
uno degli Stati membri dell’UE nel 1993.
Per adempiere alle disposizioni comunitarie in vigore, le valutazioni del rischio per tali sostanze
dovrebbero essere completate entro il 2008.
La Commissione europea ha istituito un programma di lavoro che comprende una
procedura di notifica mediante cui è stato richiesto all’industria di fornire un ulteriore supporto per l’uso continuativo di queste sostanze. A seguito delle notifiche ricevute si è assegnato all’EFSA l’incarico di valutare più di 400 sostanze.
Si è anche incaricata l’EFSA di valutare nuove sostanze attive.