Leggiamo bene le uova
Istruzioni per l'uso delle uova, ovvero come imparare a leggere il codice presente sul guscio di tutti quei 13 miliardi di pezzi che ogni anno si consumano in Italia.
Sono quei numeri impressi in colore rosso che raccontano la storia del prodotto immesso sul mercato, dal luogo di provenienza al tipo di allevamento.
E’ in distribuzione un vademecum, per illustrare quegli importanti cambiamenti che sono stati messi in atto con l'introduzione
dell'etichettatura obbligatoria anche per le uova.
L'iniziativa punta ad illustrare il significato del codice alfanumerico, apposto su ogni singolo prodotto, e le differenze tra i vari sistemi di allevamento.
In questo modo si sottolinea l'importanza della tracciabilità per mezzo della quale è possibile seguire il percorso di questo alimento universale, partendo dal luogo di allevamento, rafforzando così la fiducia di tutti i consumatori, aiutandoli ad una scelta d'acquisto più consapevole.
Dal 1/01/2004 Sono classificate nelle seguenti categorie di qualità:
A= uova fresche (da consumo)
B= uova di seconda qualità o declassate, destinate alla trasformazione in ovoprodotti o all'industria non alimentare. I loro imballaggi recano una stampigliatura da cui risulti chiaramente la destinazione.
Dal 4/04/2004 con legge Alemanno, è obbligatoria l'indicazione del sistema di allevamento, da riportare per esteso, sugli imballaggi nonchè la timbratura di un codice alfanumerico sulle uova (tracciabilità) identificativo del sistema di allevamento praticato e dell'azienda produttrice, anche nel caso di vendita di uova sfuse, classificate. In tal caso il significato del codice deve essere riportato in un apposito cartello posto accanto alle stesse.
I sistemi di allevamento sono codificati come segue:
0 = biologico
1 = all'aperto
2 = a terra
3 = in gabbia
Esempio: 3 IT 001 TO 036, dove:
3: individua il metodo di allevamento delle galline ovaiole (in gabbia);
IT: Italia, ovvero nell'esempio, lo Stato di produzione;
001: Codice Istat del Comune di ubicazione del produttore;
TO: sigla della provincia di ubicazione del produttore;
036: codice identificativo del singolo allevamento di produzione.
Dal 1/07/2005 E' obbligatoria la timbratura del guscio delle uova con il predetto codice alfanumerico anche per quelle non classificate, vendute sfuse direttamente dal produttore al consumatore, presso il proprio allevamento o anche presso un mercato pubblico rionale.
A tali indicazioni si aggiungono quelle già previste dalla precedente normativa, quali:
Classificazione per categorie di PESO
XL grandissime, oltre i 73 g;
L grandi, da 63 g a 73 g;
M medie, da 53 g a 63 g;
S piccole, meno di 53 g.
Data di "durata minima": da apporre in etichetta preceduta dalla dicitura "da consumarsi preferibilmente entro….", non può superare i 28 giorni dalla deposizione;
La dicitura "EXTRA", per le uova della categoria "A", utilizzabile fino al 7° giorno dall'imballaggio o al 9° giorno dalla deposizione; trascorso tale periodo le uova possono essere commercializzate con il solo riferimento alla categoria A (avendo
perduto la qualificazione di "extra");
Marchio commerciale o d'impresa;
Altre date, come la "data di vendita raccomandata", o termine ultimo per la vendita delle uova al consumatore (facoltativa), calcolata in 21 giorni dalla data di deposizione ed ottenuta sottraendo 7 giorni dalla data di durata minima (28 giorni), considerati come un ulteriore periodo per il consumo da parte del consumatore;-L'avvertenza a "Conservare le uova in frigorifero dopo l'acquisto";-Indicazioni supplementari informative per il consumatore, purché formulate in modo tale da non trarre in inganno il consumatore.