L’Istituto Agrario S. Michele all’Adige primo in Italia nell’area “Scienze agrarie e veterinarie”
In base al rapporto realizzato dal Comitato di Indirizzo per la Valutazione della Ricerca, organismo istituito con la Riforma Moratti per valutare il sistema della ricerca italiano, l’Istituto Agrario di San Michele all’Adige si è classificato al primo posto assoluto nell’area “scienze agrarie e veterinarie”, spiccando tra i centri di ricerca cosiddetti “medi” che hanno cioè un numero di ricercatori a tempo pieno compreso tra 20 e 49. Seguono in ordine: Università di Udine, Università della Basilicata, Università Politecnica delle Marche, Università di Parma, Università Cattolica, Università di Messina, Università di Palermo.
Il primo rapporto realizzato dal Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca Civr, presentato recentemente a Roma dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Letizia Moratti, ha considerato 17.329 prodotti di ricerca relativi al triennio 2001-2003 proposti da 102 strutture: 77 atenei, 12 enti pubblici di ricerca (tutti quelli controllati dal MIUR più l’Enea), 13 istituzioni private che hanno partecipato a titolo oneroso, ai quali afferiscono complessivamente 64.028 ricercatori.
L’Istituto Agrario – in quanto ente funzionale alla Provincia autonoma di Trento – ha scelto volontariamente di partecipare all’indagine (gli enti di ricerca pubblici, invece, erano obbligati per legge). Venti “panel” di valutatori hanno esaminato venti raggruppamenti di discipline (tra cui appunto “scienze agrarie e veterinarie”, area di ricerca che comprende: chimica agraria, agricoltura e agronomia, zootecnia, entomologia e difesa, scienza degli alimenti e nutrizione, medicina veterinaria e veterinaria).
La valutazione è stata condotta con il metodo internazionale condiviso del peer reviewing, in considerazione della qualità, rilevanza e originalità/innovatività dei prodotti presentati, nonché del loro potenziale competitivo internazionale. L’analisi dei prodotti ha considerato elementi quali la tipologia (articolo, libro, brevetto), la lingua di pubblicazione, la distribuzione per aree, il dimensionamento delle strutture.
“Il lusinghiero risultato – commenta il presidente dell’Istituto Agrario, Giovanni Gius – riconosce e premia l’attività svolta dai nostri ricercatori, ma deve rappresentare anche uno stimolo per proseguire sulla strada della produzione scientifica di elevata qualità soprattutto in questo momento di passaggio dell’Istituto, e con esso del Centro Sperimentale, nella futura Fondazione. Quest’ultima, agendo quale struttura privata, dovrà impostare la propria attività sull’eccellenza, ancor più che in passato, e acquisire risorse finanziarie aggiuntive rispetto a quelle ordinarie che la Provincia autonoma di Trento potrà assegnarle”.
I risultati conseguiti nell'area delle scienze agrarie e veterinarie -spiega in una nota il direttore del Centro Sperimentale, Roberto Viola- “rappresentano una chiara dimostrazione, da fonte esterna, della qualità e dell’impatto nel contesto nazionale della attività svolta dai ricercatori dell’Istituto Agrario. Rappresentano inoltre una testimonianza della rilevanza e del valore della gestione del Centro Sperimentale da parte del mio predecessore, Basilio Borghi, nella sua capacità di tradurre il supporto finanziario ricevuto dalla Provincia autonoma di Trento in ricerca di assoluto livello”.
Il rapporto realizzato dal Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca Civr è disponibile sul sito