Lo spazio di Schengen includerà nuovi Paesi europei
Lo spazio di Schengen si allarghera' da dicembre ad altri nove Stati membri dell'Unione europea e dal novembre 2008 includera' anche la Svizzera.
Nonostante l'estensione territoriale, "le frontiere resteranno assolutamente sicure", garantisce il commissario europeo alla Giustizia Franco Frattini. "Disporremo di maggiori energie per proteggere le frontiere esterne", ha spiegato il vicepresidente della Commissione europea in un colloquio con l'agenzia svizzera Ats. Parallelamente all'apertura delle frontiere marine e terrestri, in dicembre, arrivera' infatti la cooperazione tra le polizie. Come esempio, Frattini ha citato le pattuglie transnazionali che sorvegliano i confini.
La situazione negli otto Paesi dell'Europa centrale che fanno parte dell'Unione dal 2004 e a Malta e' stata attentamente valutata negli ultimi mesi e la conclusione e' stata che tutti i nove Stati sono pronti per l'apertura, ha indicato Frattini.
da Wikipedia:
Per Accordi di Schengen si fa riferimento a un trattato che coinvolge sia alcuni Stati membri dell'Unione Europea sia stati terzi. Gli Accordi, inizialmente nati al di fuori della normativa UE, ne divengono parte con il Trattato di Amsterdam. Tali accordi sono parte integrante del Trattato dell'Unione Europea (meglio noto come Trattato di Maastricht). Gli stati membri che non fanno parte dell'area "Schengen" (nome con cui i paesi membri del trattato in questione indicano l'insieme dei territori su cui il trattato stesso è applicato) sono il Regno Unito e l'Irlanda gli stati terzi che partecipano a Schengen sono Islanda, Norvegia e la Svizzera.
da Wikipedia:
Obiettivi [modifica]
abolizione dei controlli sistematici delle persone alle frontiere interne dello Spazio Schengen
rafforzamento dei controlli alle frontiere esterne dello Spazio Schengen
collaborazione delle forze di polizia e possibilità di queste di intervenire in alcuni casi anche oltre i propri confini (p.es. durante gli inseguimenti di malavitosi)
coordinamento degli Stati nella lotta alla criminalità organizzata di rilevanza internazionale (p.es. mafia, traffico d'armi, droga, immigrazione clandestina)
integrazione delle banche dati delle forze di polizia (il Sistema di informazione Schengen detto anche SIS)
Storia [modifica]
Gli Accordi di Schengen vennero firmati a Schengen, cittadina del Lussemburgo, il 14 giugno 1985 inizialmente da solo cinque Stati membri della allora CEE (vista l'impossibilità di giungere ad un accordo sulla libera circolazione delle persone in sede CEE): Belgio, Francia, Lussemburgo, Germania e Paesi Bassi. Dopo il primo accordo tra i cinque paesi fondatori, è stata elaborata una convenzione, firmata il 19 giugno 1990 ed entrata in vigore nel 1995.
Un monumento costruito per celebrare gli accordi di SchengenSuccessivamente vi aderirono altri stati dell'Unione Europea: l'Italia (27 novembre 1990), il Portogallo e la Spagna (entrambi il 25 giugno 1991), la Grecia (6 novembre 1992), l'Austria (28 aprile 1995). Dal 19 dicembre 1996 i contenuti degli accordi vengono applicati anche a due Stati (Norvegia e Islanda) non facente parte dell'Unione Europea, in quanto questi facevano parte dell'Unione nordica che prevedeva norme simili per i paesi scandinavi, tre dei quali facevano ormai parte dell'Unione Europea. Con l'approvazione del referendum del 5 giugno 2005, anche la Svizzera, che non fa parte dell'Unione Europea, entra a far parte dell'area Schengen.
Il Regno Unito e la Repubblica d'Irlanda non hanno aderito al Trattato di Schengen per svariati motivi:
hanno leggi di immigrazione (in particolare il Regno Unito) differenti e molto più permissive rispetto al resto d'Europa;
gli organismi di controllo passaporti non sono forze di polizia (sono personale civile con poteri limitati), le frontiere esterne Schengen devono essere gestite da polizia o polizia militare;
i due paesi applicano già il Common Travel Area che rimuove le frontiere tra di loro. Se uno di loro volesse entrare nel Trattato di Schengen dovrebbero mettersi d'accordo;
entrambi i Parlamenti hanno avuto seri dubbi sul funzionamento di Schengen.
Organismi [modifica]
La cooperazione intergovernativa era gestita da un Comitato Esecutivo, dotato di Segretariato. La firma del Trattato di Amsterdam nel 1997 ha portato all'integrazione degli Accordi di Schengen nell'Acquis comunitario, attraverso un protocollo addizionale. Il Consiglio dell'Unione Europea è quindi subentrato, il 1 maggio 1999, al comitato esecutivo istituito dagli accordi di Schengen. Dal 1999 quindi, gli Stati che divengono membri dell'Unione europea sono vincolati a recepire nella totalità l'acquis di Schengen, sebbene le sue disposizioni vengano applicate gradatamente.
In Italia è preposto al controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen, il "Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione"
Entrata in vigore [modifica]
L'entrata in vigore di questi accordi è stata graduale, in quanto dovevano essere rispettati da parte degli Stati aderenti precisi requisiti sia normativi che tecnici.
Un visto Schengen vale in tutti i paesi aderenti agli accordi.Stati In vigore da:
Belgio
Francia
Germania
Lussemburgo
Paesi Bassi
Portogallo
Spagna 26 marzo 1995
Italia 26 ottobre 1997
Austria 1 dicembre 1997
Grecia 26 marzo 2000
Danimarca
Finlandia
Svezia
Islanda
Norvegia 25 marzo 2001
Slovenia dicembre 2007 [1]
Svizzera 1 novembre 2008
Estonia
Lettonia
Lituania
Polonia
Repubblica Ceca
Slovacchia
Ungheria
Bulgaria
Romania
Cipro
Malta —
È prevista l'entrata nello spazio Schengen dei dieci paesi entrati nella UE nel 2004, dei due entrati nel 2007 tra 2007 e marzo 2008. La Svizzera dovrebbe entrare in data 1 Novembre 2008 (dopo i Campionati di calcio Europei) Saranno rimossi dapprima i controlli di frontiera terrestri e marittimi (a partire da dicembre 2007), e in seguito quelli negli aeroporti (entro il 30 marzo 2008). Tale prescrizione vale par tutti i paesi che hanno aderito all'Unione Europea nel 2004 con la sola esclusione di Cipro. L'eliminazione di ogni controllo di dogana sarà oggetto di ulteriori determinazioni dei ministri degli interni dei paesi UE.
Islanda e Norvegia non fanno parte dell'UE, ma insieme a Danimarca, Finlandia e Svezia fanno parte dell'Unione nordica dei passaporti che aderisce allo spazio Schengen.
La Svizzera non fa parte dell'UE: è entrata nello spazio Schengen attraverso referendum.
I nuovi paesi membri UE dal 2004 e dal 2007 sono obbligati ad entrare nello spazio Schengen, ma per due motivi l'accordo non è ancora entrato in vigore: gli altri paesi UE hanno ottenuto un periodo transitorio prima di avviare la libera circolazione delle persone, inoltre i nuovi paesi membri devono dotarsi di tutte le infrastrutture adeguate ad implementare il sistema di informazione Schengen.
Critiche
Le critiche maggiori al funzionamento di Schengen sono le seguenti:
Ogni paese facente parte del trattato ha i propri permessi di soggiorno che in teoria non permetterebbero l'espatrio, salvo quanto previsto dal trattato stesso che assicura la validità del permesso di soggiorno per la libera circolazione all'interno dello spazio di Schengen. Questo purché si effettui una dichiarazione di presenza nello stato in cui si trasferisce entro 60 giorni dall'arrivo e per un soggiorno massimo di 90 giorni totali. A causa della mancanza di frontiere vi sono dubbi che questa regola sia effettivamente applicata.[citazione necessaria]
Da quando vi è Schengen le Agenzie di Frontiera hanno più difficoltà ad applicare le norme sulle merci importate in quanto i passeggeri transitati nei vari hub Europei arrivano nella zona Schengen degli aeroporti di destinazione (dove i controlli sono molto più limitati in quanto è la zona di arrivo condivisa dai voli nazionali).[citazione necessaria]
Vi sono differenze (anche notevoli) sul piano normativo fra i differenti paesi facenti parte di Schengen. Ad esempio in Olanda la droga leggera è libera ma in altri paesi no, e senza frontiere è molto più difficile fare controlli.[citazione necessaria]
Se una persona vuole entrare in Italia passando per la Francia saranno le autorità francesi a operare le procedure di controllo e di verifica dei passaporti applicando le regole previste dal trattato e le leggi francesi che, in alcuni casi, possono differire rispetto a quelle italiane e viceversa