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L’olio extra vergine italiano arriva a New York

Il primo consorzio di filiera agricola tutta italiana dell’olio extra vergine di oliva è stato presentato lo scorso mese di giugno a New York alla stampa ed ai buyer durante il Fancy food.
A New York, la metropoli che non dorme mai e che per i suoi ritmi frenetici ha inventato il “fast food”, si fa strada il “fast good”. Nuova tendenza alimentare …all’olio extra vergine di oliva 100% made in Italy che conquista nuove fasce di consumatori e imprime ritmo e sapore alla tavola degli abitanti della Grande Mela.
A spingere verso nuove frontiere il prodotto d’eccellenza del nostro made in Italy è la macchina della promozione del primo contratto di filiera per l’olio di oliva siglato tra il Mipaaf e l’Unaprol.
“Una macchina ben collaudata che gira a pieno regime, ha riferito il presidente di Massimo Gargano che aggiunge, il progetto è stato costruito per sostenere sui mercati di tutto il mondo il consumo consapevole del prodotto delle aziende che hanno fatto la scelta dell’alta qualità certificata e garantita da I.O.O.% qualità italiana, il primo consorzio di filiera agricola tutta italiana dell’olio extra vergine di oliva”.
Dopo le recenti tappe di San Paolo del Brasile, San Pietroburgo e Mosca, il consorzio di filiera I.O.O% qualità italiana è stato presentato alla stampa ed ai buyer nel corso dell’edizione estiva del Fancy food, presso il Jacob Javits convention center a New York.
Dai dati emersi durante il seminario Unaprol risulta che in tutti gli Stati Uniti, il consumo di olio extra vergine di oliva non supera il 2% del consumo totale dei grassi vegetali, ma la sola città di New York assorbe oltre il 30% di tutto l’olio extra vergine di oliva importato negli Usa.
Nonostante la crisi del 2009, che ha inciso negativamente anche sui bilanci delle aziende olivicole, l’Italia con il 56% detiene la pole position delle importazioni dell’olio di oliva in generale negli Stati Uniti. Migliore invece, e sempre nello stesso periodo, la performance dell’olio made in Italy in termini di valore che sviluppa una percentuale che sfiora il 59% del mercato per un controvalore di oltre 371 milioni di euro.
L’analisi dell’osservatorio economico di Unaprol dei dati import-export con i paesi extra Ue, in relazione al primo trimestre 2010 mostra per il segmento degli oli pregiati (vergine + extra), un incremento dell’export del 19% in valore e del 22% in quantità, rispetto allo stesso trimestre del 2009.
L’import mostra, sempre per il primo trimestre 2010,una flessione dell’11% in valore e del 16% in quantità , sempre con riferimento allo stesso trimestre del 2009.
“Le prospettive sono incoraggianti, perché la macchina dell’export ha ripreso a funzionare, ha riferito Massimo Gargano, e ciò vuol dire che vi sono già primi segnali della ripresa economica. Una ripresa che sicuramente avrà effetti positivi sul settore e l’indotto collegato”.