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L’Ue debole sul futuro del cibo e dell’agricoltura europei

Lo affermano da Slow Food

Nonostante le intenzioni, il documento sulla prossima Politica Agricola Comune non va nella direzione della sostenibilità
La Commissione europea ha di recente presentato la sua Comunicazione sul Futuro del Cibo e dell’Agricoltura, che definisce il tono delle discussioni sulla riforma della Politica Agricola Comune (Pac), al via da metà 2018. Il testo cita molte delle questioni sollevate dalla società civile, ma non propone misure pratiche in grado di favorire una transizione verso sistemi alimentari realmente sostenibili.

Secondo Slow Food, la Comunicazione non considera il sistema alimentare in modo olistico e non permette un cambiamento reale dell’attuale produzione agricola europea. Malgrado il titolo Il Futuro del Cibo e dell’Agricoltura, il documento si concentra esclusivamente sulla produzione agricola, ignorando il sistema alimentare nel suo insieme. E nonostante il riferimento a un approccio più orientato ai risultati, la Commissione continua a sostenere l’attuale sistema di pagamenti diretti, che prende in considerazione solo i diritti relativi agli ettari.

La Commissione sottolinea l’importanza delle tecnologie moderne, che sono utili solo se accessibili a tutti, se sostengono la sovranità alimentare e se affrontano alla radice le problematiche in gioco. Ma le tecnologie che promettono soluzioni rapide per affrontare l’impatto del cambiamento climatico, ad esempio, daranno buoni frutti solo se considerate nel breve termine. La Comunicazione trascura del tutto il ruolo dei sistemi agroecologici e dei loro principi, fondamentali secondo Slow Food: l’agro-biodiversità in agricoltura, la minore dipendenza da fattori esterni, la promozione delle relazioni sociali e delle filiere corte, per sviluppare ecosistemi agricoli resilienti e garantire una vita dignitosa agli agricoltori.

Per farla breve, secondo Slow Food, le proposte formulate nella Comunicazione non appoggiano una transizione verso sistemi alimentari sostenibili e non giustificano la spesa di quasi il 40% del bilancio Ue sulla Pac. Ritoccare le misure parzialmente non fornirà soluzioni a lungo termine. Slow Food chiede di passare a una Politica Alimentare Comune che tenga in considerazione l’intero sistema alimentare: è necessario un approccio integrato e coerente che guardi a tutta la filiera del cibo.

La proposta legislativa sulla Pac sarà presentata dopo l’adozione del quadro finanziario pluriennale, prevista per la prima metà del 2018, che fissa i limiti per i bilanci generali annuali dell’Unione europea. Le discussioni sul bilancio peseranno in modo forte sul futuro della Pac, in particolare vista la perdita di contributi netti al bilancio dell’Ue di oltre 10 miliardi di euro in seguito alla Brexit.
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