Miel d’Alsace
Francia – Il miele d’Alsazia Igp è un prodotto elaborato dalle api a partire da zuccheri prodotti dai vegetali, sia sotto forma di essudato di fiori (nettare), sia sotto forma di linfa raccolta dai parassiti (melata). Ogni prodotto presenta caratteristiche proprie (contenuto massimo di acqua, conduttività, acidità, HMF, colore e gusto tipico).
Miele d’abete: di colore bruno con riflessi verdi, emana un leggero odore di resina ed un aroma balsamico.
Miele di castagno: di colore che va dal marrone chiaro al marrone scuro, emana un odore di mela stramatura, gusto tannico, lievemente astringente.
Miele d’acacia: di colore chiaro, emana un odore soave di fiore d’acacia, un aroma di robinia e di alveare.
Miele di tiglio: di colore che va dal giallo chiaro a giallo scuro, odore e gusto mentolati con una punta di amaro.
Miele di bosco: di colore intenso, aromi delicati dovuti al mescolarsi di melate e di nettari, sapore intenso, lievemente astringente.
Miele di fiori: di colore chiaro ma anche scuro, aromi difficilmente definibili a causa della mescolanza di nettari, fortemente zuccherino.
Gli alveari di produzione debbono trovarsi in Alsazia. Per il miele di abete il perimetro è circoscritto al versante alsaziano dei massicci dei Vosgi e del Giura. Il miele di castagno è raccolto sulle colline ai piedi dei Vosgi (Basso e Alto Reno nei boschi di Brumath e di Haguenau). Il miele di tiglio si raccoglie nei boschi della Hardt (Alto Reno).
Le zone di raccolta del miele – determinanti per la qualità e la tipicità del prodotto – sono definite, ma è consentito procedere all’estrazione in altre zone; la tracciabilità è infatti garantita.
Gli apicoltori e le zone di produzione sono definiti, registrati e controllati. Le zone di produzione si collocano obbligatoriamente in Alsazia. Il controllo della tracciabilità del miele è garantita dalla contabilità delle etichette, che viene confrontata con le dichiarazioni di raccolta e le scorte.
Gli alveari sono collocati in una zona che deve comprendere le varietà arboree o floreali corrispondenti al tipo di miele che si vuole ottenere: miele di acacia, di tiglio, di abete, di castagno, di boschi o di fiori. Il miele, una volta maturo, viene estratto a freddo, quindi decantato, immagazzinato e infine confezionato. Ogni lotto viene sottoposto ad analisi fisico-chimica e sensoriale. Inoltre, questi tipi di miele debbono essere conformi ai criteri fisico-chimici e organolettici definiti nel disciplinare.
Ciascun tipo di miele sviluppa caratteristiche fisico-chimiche e organolettiche specifiche, definite nel disciplinare e corrispondenti alla diversità floreale regionale. La diversità dei mieli alsaziani è direttamente ascrivibile alla diversità degli ecosistemi: in effetti, l’Alsazia è caratterizzata da una zona montagnosa coperta di conifere, da una zona collinosa e da altipiani ricoperti di vigneti, prati e boschi di faggi e castagni nonché da una zona di pianura che include colture e prati. Questa diversità degli ecosistemi offre quindi la possibilità di raccolta all’inizio della primavera e all’inizio dell’autunno con un’ampia gamma di prodotti.
Una fama antica ed attuale:
– la produzione di miele in Alsazia è comprovata fin dal VII secolo,
– nel corso del XVI secolo sono state pubblicate varie opere, fra le quali ricordiamo un trattato di apicoltura che risale al 1580 e assunto come opera di riferimento per oltre due secoli,
– durante la seconda parte del XIX secolo, si assiste ad una nuova fase di sviluppo dell’apicoltura alsaziana; all’inizio del XX secolo, si contano oltre 50000 arnie in Alsazia,
– l’apicoltura alsaziana contemporanea è caratterizzata dall’esistenza di un elevato numero di apicoltori (se ne contano quasi 4000), raggruppati in organizzazioni sindacali piramidali e decentralizzate. L’organizzazione del concorso regionale dei mieli d’Alsazia a Colmar corrobora la vitalità di questo tipo di produzione.