Miel de Granada
Spagna – Il Miel de Granada Dop è prodotto dalle api a partire dal nettare dei fiori o da sostanze secrete da parti vive delle piante o che si trovano sulle stesse, che le api bottinano, trasformano, combinano con sostanze specifiche proprie, immagazzinano e lasciano maturare nei favi degli alveari degli apiari siti nella zona delimitata.
I tipi di miele sono i seguenti: Miele uniflorale di castagno (Castanea sativa), Miele uniflorale di rosmarino (Rosmarinus officinalis), Miele uniflorale di tiglio(Thymus sp.), Miele uniflorale di avocado (Persea americana), Miele uniflorale di fiori d’arancio (Citrus sp.), Miele uniflorale di lavanda (Lavandula
stoechas), Miele di montagna e Miele millefiori.
Al momento della smelatura si ritirano le api dall’alveare ricorrendo al sistema tradizionale della «spazzolatura» servendosi di spazzole a fila semplice o doppia di setole naturali. Si parte sempre da favi opercolati che vengono disopercolati mediante il metodo tradizionale dei coltelli previamente riscaldati con acqua portata ad ebollizione. L’estrazione del miele dai favi avviene sempre per centrifugazione. Il miele viene immagazzinato in bidoni di plastica ad uso alimentare o di lamiera ricoperta da una speciale vernice per alimenti. Il condizionamento nella zona di origine è obbligatorio; esso mira chiaramente a proteggere in modo più efficace la qualità, l’autenticità del prodotto e, di conseguenza, la reputazione della denominazione di origine, la cui esponsabilità è assunta pienamente e collettivamente dai beneficiari. La qualità del miele di Granada è nota ed è ampiamente documentata sin dall’inizio del secolo XIV. La produzione di miele in questa zona risale a tempi immemorabili. Troviamo le prime attestazioni nella «Descripción del Reino de Granada» (Descrizione del regno di Granada) di Ibn al-Jathib (1313-1375), in cui si parla dell’abbondanza della produzione di miele in alcune località del regno di Granada per le quali ancora oggi questa risorsa tradizionale costituisce un’importante fonte di reddito. Sono frequenti anche le allusioni al miele da parte di vari cronisti dell’epoca che hanno narrato la conquista del Regno di Granada ad opera degli eserciti cristiani. Dopo la conquista, i comuni incominciarono a mettere ordine nelle diverse attività economiche. Così a Baza, dal registro dei beni dell’anno 1564 emerge che il comune percepiva un’imposta sugli alveari siti nelle montagne di Baza, a riprova del fatto che il miele di rosmarino godeva già di meritata fama. Nel registro dei mestieri della città di Granada (1752) figurava esplicitamente quello di «Criador de Geográfico o descripción de todos los reinos» (Dizionario geografico o descrizione di tutti i regni), parlando del regno di Granada, afferma che esso è ricco di cera e di miele. Sebastián de Miñano (1826) conferma l’abbondanza e l’estrema bontà del miele di Granada nel suo «Diccionario Geográfico Estadístico de España y Portugal» (Dizionario statistico di Spagna e Portogallo) citando, come località importanti di produzione di miele nel regno di Granada, Baza, Alhama de Granada, Güejar-Sierra e Guadix.
Ricordiamo ancora Pascual Madoz che, nel suo «Diccionario Geográfico, Estadístico e Histórico de España» (Dizionario geografico, statistico e storico di Spagna), sottolinea la varietà, l’abbondanza e l’estrema bontà del Miele di Granada. Egli osserva che il miele bianco è molto abbondante nel territorio comunale di Loja e rileva l’importanza delle produzioni di miele lungo la costa (a La Garnatilla e a Motril).
Anche Tomàs Lòpez nel suo «Diccionario Geográfico de Andalucía: Granada» (Dizionario geografico di Andalusia: Granada), realizzato nell’ultimo quarto del secolo XVIII, cita nuovamente altre località del regno di Granada e delle sue montagne in cui predominano gli alveari e il miele, come Quéntar o Ribera de Oveja (nelle vicinanze di Granada). Nel 1888, Luis Morell y Terry realizza un censimento, valutando il numero di alveari a 15 000; le zone tradizionali per quanto riguarda il numero di alveari rimanevano le montagne orientali, le Alpujarras e la capitale della regione, Granada. Sempre nel 1888, la dottoressa Bertha Wihelmi introduce e diffonde nella provincia gli alveari a telaino mobile che sostituiranno gradualmente gli
alveari tradizionali muniti di telaini fissi (di tipo arabo). Pertanto, nelle mani della dottoressa Bertha,Granada diventa una delle provincie pioniere e innovatrici in materia di sviluppo di nuove tecniche apicole. Nel maggio 1909 il giornale «Granada Agrícola» si fa eco dell’interesse mostrato dal mercato tedesco ad importare il miele di Granada a causa della sua qualità, dovuta alla ricchezza delle piante aromatiche e medicinali che popolano le montagne della regione, specialmente la Sierra Nevada. Tra i fattori naturali che influiscono direttamente sul prodotto occorre segnalare l’orografia, il clima e
la vegetazione e, tra i fattori umani, i caratteristici itinerari interni di transumanza che effettuano gli apicoltori del regno di Granada.
La provincia di Granada presenta in effetti una grande varietà dal punto di vista orografico e climatico che incide direttamente su questo settore e dà origine, ad esempio, agli itinerari interni di transumanza che gli apicoltori seguono alla ricerca delle diverse fioriture. Dal punto di vista apicolo tale
diversità permette all’apicoltore di Granada di effettuare i suoi itinerari di transumanza verticali nella propria provincia, poiché le diverse fioriture consentono di effettuare raccolti in tutte le epoche dell’anno. A seconda dell’altitudine varia il tipo di fioritura e l’epoca della stessa; gli apicoltori si spostano infatti in senso verticale alla ricerca delle fioriture e non percorrono, in linea di massima, più di 50 km. Così, gli apicoltori della Costa, del Valle de Lecrín e dell’Alpujarra — Sierra Nevada effettuano i propri tipici spostamenti transumanti in senso verticale, ossia dalla costa alla montagna e viceversa, alla ricerca della vegetazione che fiorisce in epoche diverse a seconda dell’altitudine. Senza dubbio, il fattore principale che conferisce al miele di Granada le sue caratteristiche specifiche rispetto ad altre produzioni è la flora della provincia.
Quest’ultima annovera oltre 296.000 ha di macchia in cui crescono piante aromatiche che rendono così importante l’attività apicola; a ciò si devono aggiungere vaste distese di castagneti, aranceti, e, nella zona litorale, di piante di avocado, produzione esclusiva del litorale di Granada e di Malaga.
Praticamente il 70 % dei proprietari delle aziende apicole della regione di Granada è legato a spazi protetti (Parco Nazionale della Sierra Nevada, Parco Naturale della Sierra Nevada, Parco Naturale della Sierra de Baza, Parco Naturale della Sierra de Huétor, Parco Naturale della Sierra de Castril, Parco Naturale della Sierra de Tejeda, Sierra de Alhama e Sierra de Almijara) che costituiscono la loro residenza abituale.
I loro apiari permangono anch’essi in tali zone durante una parte dell’anno, come zona di produzione e come zona di svernamento. La transumanza praticata dagli apicoltori in tutta la provincia di Granada (alla ricerca delle fioriture migliori durante tutto l’anno oppure dei luoghi in cui svernare) conferisce quindi al miele di Granada uno spettro pollinico genuino. Questa regione comporta zone rimaste a lungo isolate e nelle quali l’attività dell’apicoltura ha svolto un’importante funzione economica, diversificando le fonti di reddito agricolo. a ricchezza della flora dei succitati Parchi conferisce alle varietà di miele che vi sono prodotte combinazioni aromatiche uniche.
Solo nella Sierra Nevada si trovano oltre 160 specie endemiche, delle quali circa 60 sono assolutamente tipiche della regione. Le analisi polliniche della provincia hanno permesso di individuare circa 92 forme polliniche appartenenti a 50 famiglie botaniche.
Nel Miele di Granada Dop è caratteristico lo spettro costituito dalle Famiglie Cistaceae, Lamiaceae, Fagaceae, Rosaceae, Asteraceae, Brassicaceae, Fabaceae, Borraginaceae, Salicaceae, Campanulaceae, Resedaceae, Plantaginaceae, Apiaceae, Caesalpinaceae e Lauraceae. Questa conoscenza dello spettro pollinico del Miele di Granada, associato alla considerevole quantità di specie endemiche botaniche presenti, permette di reperire marcatori geografici che ci consentono di differenziare nettamente le nostre produzioni da tutte le altre produzioni della penisola iberica.