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Nasce il Salone dei prodotti tipici dei Parchi d’Italia

Il rappresentante della Consulta Nazionale dell’Agricoltura, già Delegato della provincia per il settore Agricolo, Rosario Lopa aafferma: "bisogna necessariamente ampliare per arrivare sempre più ad un forte coinvolgimento degli agricoltori nella gestione dei parchi".

Parte da L’Aquila, presso il complesso dell’ex ITALTEL, il primo Salone dei Prodotti tipici dei Parchi d’Italia, un’esposizione delle produzioni enogastronomiche delle aree protette italiane e un luogo di elaborazione culturale e di proposta per l’enogastronomia nazionale. Un'alleanza per la qualità italiana e campana è stata più volte ribadita; dopo le contrapposizioni e dagli scontri del passato, ora tra agricoltura e ambiente troviamo tanti punti d'incontro che permettono un'organica alleanza, che si riscontra soprattutto nella valorizzazione della qualità del territorio e dei prodotti tipici locali. Sono elementi importanti che però bisogna necessariamente ampliare per arrivare sempre più ad un forte coinvolgimento degli agricoltori nella gestione dei parchi. Dopo aver evidenziato la necessità che si risolva il problema dei danni causati dagli animali alle colture agricole all'interno delle aree protette, Lopa ha affermato che è indispensabile passare da una dimensione territoriale e ambientale del parco anche ad una più sociale, che coinvolga più direttamente il lavoro dell'agricoltore e ne esalti le grandi potenzialità e la sue capacità di imprenditore multifunzionale. Multifunzionalità dell'agricoltura nei parchi e nelle aree protette. L'agricoltura si definisce multifunzionale in quanto non si limita alla sola funzione di produrre cibo e fibre ma svolge anche numerose altre funzioni. Allo stesso tempo è il settore considerato nel suo insieme ad essere multifunzionale. L'agricoltura fornisce servizi che sono legati al territorio e sono essenzialmente volti al pubblico interesse. Inoltre comprende altre funzioni come la salvaguardia, la gestione ed il miglioramento del paesaggio rurale, la protezione dell'ambiente, anche dai rischi naturali, e contribuisce alla fruibilità delle aree rurali. lL rapporto tra agricoltura e parco è di fondamentale importanza e le politiche per questi settori devono soprattutto valorizzare,i sistemi produttivi di aree specifiche e non essere assistenzialistiche con un’iniziativa di qualità. Si tratta di offrire un altro elemento di informazione al consumatore che potrà valutare e scegliere ancora meglio la produzione tipica che ha davanti. Questo è un elemento che in parte, grazie a una strategia compensativa, entra nelle difficoltà produttive delle zone montane che vanno dunque premiate con aiuti specifici e con scelte di mercato adeguate, in grado di beneficiare le produzioni di qualità. D'altra parte, non dobbiamo dimenticare che l'Italia e la Campania sono sedute su un patrimonio verde, ambientale e paesaggistico, unico al mondo, che va tutelato con efficacia come risorsa fondamentale per la nostra economia; una risorsa che dà competitività consentendoci di puntare sulla qualità e l'identità dei territori. È per questo,ha spiegato ancora Lopa, che il nostro atteggiamento è stato quello di trovare un modello operativo che combatta l'abuso, consentendone il controllo, ma senza fermare lo sviluppo. Questa è la premessa essenziale per avere norme penali che permettano di colpire chi specula, ma è anche necessario un governo effettivo del territorio facendo cooperare l'uomo con l'ambiente, dando certezze alla gente sul patrimonio ambientale che possediamo.