New York: addio a Tony May, ambasciatore della cucina italiana negli Stati Uniti
Nato come Antonio Magliuolo 84 anni fa a Torre del Greco (Napoli) era il titolare del mitico ristorante “San Domenico”, tempio di classe e raffinatezza
04.04.2022 – Addio all’acclamato ristoratore Tony May, ambasciatore della cucina italiana negli Stati Uniti, il patron di sei ristoranti italo-americani che hanno fatto la storia culinaria di New York, mete del jet-set internazionale. Nato come Antonio Magliuolo 84 anni fa a Torre del Greco (Napoli), è morto dopo una breve malattia nella sua casa newyorchese. La notizia della scomparsa, apprende l’Adnkronos, è stata data dalla famiglia: lascia la figlia Marisa, sposata con Leonardo Metalli, giornalista del Tg1, che come Marisa May ha seguito le orma del padre tenendo alto il vessillo della cucina italiana nella ‘Grande Mela’.
Tony May è stato il titolare del mitico ristorante “San Domenico”, tempio di classe e raffinatezza. Portabandiera della migliore tradizione gastronomica del Belpaese il “San Domenico” al numero 240 di Central Park South, tra la Settima Avenue e la Broadway Avenue, a pochi passi dalla Time Warner e dal Lincoln Center, ha visto tra i suoi clienti celebrità del calibro di Michael Douglas, Catherine Zeta Jones, Sylver Stallone, Sophia Loren, Sharon Stone, Harrison Ford, Demi Moore, Tom Hanks, Ron Howard, Luciano Pavarotti, ma anche finanzieri, industriali, artisti e politici. Nato il 6 dicembre 1937, primo di otto figli di Ciro, un capitano di marina, Antonio Magliuolo lascia giovanissimo la provincia di Napoli per sbarcare in America in cerca di fortuna. E nel giro di poco più di un decennio di gavetta da anonimo emigrante divenne il re della tavola. A Manhattan fu assunto come cameriere al “Rainbow Room”, uno dei ristoranti del Rockefeller Center: nel 1964 divenne maitre di sala e nel 1968 direttore del locale. Passarono dieci anni e ne rilevò la proprietà, trasformando le sale al 65° piano del grattacielo in un ristorante abbinato a un night club che ospito i maggiori jazzisti.
Mentre era ancora al “Rainbow Room”, nel 1979 fondò il Gruppo Ristoratori Italiani alla Camera di Commercio Italo-Americana. Nel 1986 aprì un secondo locale, il “Palio”, e due anni dopo il “San Domenico”, considerato la bandiera del Tony May Group, il ristorante di punta, collezionando elogi per un ventennio. Nel 1997 Tony May inaugurò nelle Twin Towers altri due ristoranti: il “Gemelli” e il “Pasta Break” per la clientela del distretto finanziario di Manhattan.
L’11 settembre 2001, sia “Gemelli” che “Pasta Break” furono distrutti nell’attacco terroristico al World Trade Center. Tony May e la figlia Marisa si prodigarono instancabilmente per aiutare a nutrire i soccorritori e per aiutare i suoi dipendenti sfollati. Un nuovo “Pasta Break” aprì un anno dopo nel complesso E-Walk a Times Square. Oltre ai suoi cinque ristoranti, ha fondato anche due scuole di cucina. Per la sua opera in favore della cucina italiana all’estero, il presidente Oscar Luigi Scalfaro concesse a Tony May il titolo di commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana. Nel 2008 il “San Domenico” ha chiuso i battenti a Central Park South e l’anno dopo Tony May, con sua figlia Marisa ha aperto “SD26 Restaurant & Wine Bar”,un ristorante su tre livelli a Madison Square Park North che presenta la cucina italiana contemporanea. Premiato molte volte da istituzioni sia americane che italiane per il suo talento ed il suo impegno nell’imprenditoria culinaria (nel 1985 aveva ricevuto il Caterina de’ Medici International Award), Tony May è autore di un libro di successo dal titolo “Italian Cuisine: Basic Cooking Techniques”,usato anche come manuale nelle scuole di cucina. La breve malattia che lo ha colpito, ha colto Tony May mentre stava per aprire un nuovo ristorante al centro di Manhattan.
Nei suoi ristoranti lavorano spesso cuochi che provenivano dall’Italian Culinary Institute for Foreigners di Castiglione d’Asti, ubicato all’interno di un castello medioevale piemontese, fondato dallo stesso Tony May nel 1991. Nel 2006 ha infine creato l’Italian Culinary Foundation, con l’obiettivo di coordinare programmi con le scuole di cucina di tutto il mondo, portando chef e prodotti dall’Italia negli Usa e in altri paesi stranieri, fornendo a studenti e docenti esperienze di apprendimento pratico che sottolineano l’origine, la storia, le tecniche e i prodotti che compongono l’autentica cucina italiana. Tra gli obiettivi anche programmi di borse di studio che diano a studenti e docenti l’opportunità di studiare la cucina, il vino e la cultura della tavola italiana.
Fonte: Rainews.it