Nuova terapia per combattere l’obesità
Obesita' e patologie cardiovascolari ad essa associate rappresentano un problema di salute pubblica sempre piu' diffuso nel mondo occidentale, contro il quale nascono ora nuove speranze da un farmaco italiano testato con successo nei topi. Il Laboratorio di Endocrinologia Cardiovascolare dell'IRCCS San Raffaele Pisana di Roma, guidato dal Dr. Massimiliano Caprio, ha appena pubblicato sulla rivista scientifica FASEB Journal i risultati di un lungo progetto di ricerca, dimostrando che il trattamento farmacologico con antagonisti del Recettore Mineralcorticoide (MR) in topi ai quali era stata somministrata una dieta obesogena, ha impedito l'aumento di peso bloccando l'espansione del tessuto adiposo e migliorando la tolleranza al glucosio. "L'aspetto piu' innovativo di questo studio", spiega Caprio, "consiste nel fatto che il blocco farmacologico di MR ha determinato la comparsa di adipociti bruni nei depositi di tessuto adiposo bianco, deputato principalmente all'accumulo di energia. Gli adipociti bruni sono morfologicamente e funzionalmente distinti dagli adipociti bianchi perche' al contrario di questi ultimi hanno la capacita' di "bruciare" i nutrienti (acidi grassi) presenti nei loro vacuoli lipidici intracellulari producendo calore. Pertanto l'attivazione di questo tessuto adiposo bruno ha effetti protettivi nei confronti dell'obesita' e del diabete. L'originalita' dello studio del San Raffaele consiste nel fatto che nessun laboratorio aveva mai osservato tale effetto durante il trattamento cronico con antimineralcorticoidi". Questo studio suggerisce che l'impiego di bloccanti di MR potrebbe costituire un efficace approccio terapeutico nel trattamento dell'obesita'. L'uso degli antagonisti di MR, gia' approvato in pazienti con scompenso cardiaco, potrebbe concretamente essere esteso nell'ambito delle disfunzioni metaboliche, dell'obesita' e del diabete. Per portare avanti questa ricerca l'IRCCS San Raffaele si e' avvalso della collaborazione con l'ISS, l'Universita' di Ancona, l'Universita' di Bologna e il Prince Henry's Institute, Clayton, Australia.
(AGI) .