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Nuovo alimento approvato dall’EFSA: il fagiolo mungo

E’ molto usato in Asia, in Ue via libera a uso come ingrediente

C’è l’ok dall’Efsa per la commercializzazione in Europa dell’estratto di proteine del fagiolo mungo verde come nuovo alimento.

Per l’Autorità europea per la sicurezza alimentare con sede a Parma, il consumo del prodotto è sicuro. La domanda prevede l’impiego come ingrediente per alimenti, per esempio in sostituzione delle uova. Il fagiolo mungo verde è ampiamente consumato in Asia, molto meno nell’Ue.

Il parere Efsa sarà il punto di partenza per il regolamento con cui Commissione Ue e Stati membri decideranno condizioni d’uso, di commercializzazione e di etichettatura.

Il parere sull’estratto proteico del fagiolo mungo verde, noto anche come soia verde, fa parte del numero crescente di nuove richieste di valutazione che l’Efsa sta ricevendo per le proteine alimentari vegetali e alternative. Dall’entrata in vigore del regolamento sui nuovi alimenti, nel 2018, Efsa ha ricevuto 186 richieste di valutazione (63 nel 2018, 48 nel 2019, 45 nel 2020, 30 nel 2021), di cui circa il 10% riguardano proteine vegetali, per esempio da colza o da riso d’orzo, oppure da alcune varietà di alghe e di funghi. “Da quando il nuovo regolamento Ue sui nuovi alimenti è entrato in vigore, l’Efsa ha registrato un deciso aumento delle richieste di valutazione di nuovi alimenti, anche per quanto riguarda nuove fonti proteiche a base vegetale”, conferma il responsabile scientifico del parere Efsa Antonio Fernandez. La pianta del fagiolo mungo verde fa parte della famiglia delle leguminose, come soia, arachidi e lupini. Efsa avverte che il prodotto potrebbe provocare reazioni negli allergici a questo tipo di alimenti e invita le istituzioni Ue a tenerne conto quando stileranno le regole di etichettatura.

Curiosità:

Germogli di fagioli : proprietà e valori nutrizionali

Il seme ottenuto dalla pianta di fagiolo Mungo è forse il più utilizzato al Mondo. Le sue origini sono probabilmente indiane e nel corso dei secoli ha conosciuto una diffusione molto massiccia in Asia e in Cina, dove viene coltivato ancora oggi. Fonti attendibili ritengono che anche in Italia e in altri paesi europei i semi di fagioli Mungo siano stati un ingrediente-base dell’alimentazione umana.

Dalla scoperta dell’America in avanti, però, questo alimento è stato sostituito dalla pianta del fagiolo Borlotto che ne ha preso il posto anche in agricoltura.

I germogli di molte piante come le leguminose sono un cibo ricco di proprietà e valori nutritivi davvero eccezionali. Quelli del fagiolo, in particolare, rappresentano una preziosa fonte di proteine ed energia pronta all’uso. Il loro consumo abituale esercita un’azione benefica sul fegato, poiché le sostanze in essi contenute favoriscono l’eliminazione della bilirubina, un prodotto di scarto della distruzione dei globuli rossi che causa patologie anche gravi come l’itterizia. Tra le altre virtù dei germogli di fagioli spicca la capacità di rafforzare e tonificare le pareti dello stomaco, di contribuire allo scioglimento dei calcoli e di migliorare l‘attività respiratoria. Davvero modesto, invece, l’apporto calorico: solo 67 calorie per 100 grammi di prodotto.

I germogli di fagioli, in particolare le varietà Azuki e Mung, si distinguono per l’ottimo apporto di enzimi e amminoacidi essenziali, vitamine, soprattuto C, B9, B1 e B5 e oligo-elementi, in particolare fosforo, zinco, ferro e magnesio.

Inoltre, sono ricchi fibre alimentari e lecitina. Questo fosfolipide ha dimostrato di essere efficace nel controllo del livello di colesterolo nel sangue e di contribuire alla protezione dell’apparato cardiovascolare.

Oggi, la coltivazione di questa varietà di fagiolo è diffusa in Cina, nell’estremo oriente, in alcune zone dell’America Latina e dell’Africa. Una volta maturo, il fagiolo Mungo viene raccolto, essiccato e conservato.

Per il consumo a crudo del prodotto fresco, invece, si usa abbinarlo in insalate con altri vegetali. In alternativa all’essiccazione, infine, può essere scottato in padella e conservato in scatole o barattoli per qualche tempo.

Dal punto di vista nutrizionale, si tratta di un alimento a basso contenuto calorico, ricco di vitamine (sopratutto C), sali minerali, aminoacidi e altre sostanze importanti per la digestione e il benessere dell’intestino.

Data la versatilità che dimostrano in cucina, i germogli di fagioli Mungo vengono chiamati anche ‘tuttofare‘, in riferimento anche alla completezza dei valori nutritivi. Sono sazianti, rinfrescanti e permettono di fare un pasto completo e ipocalorico 100% naturale.

Le caratteristiche e il sapore dei germogli di fagioli Mungo sono esaltate in preparazioni più complesse come involtini, insalate di riso, insalate di pasta, zuppe e minestre. In pratica, sono quel tocco in più perfetto per arricchire ogni piatto con leggerezza.

i germogli di fagioli più utilizzati in cucina sono quelli della varietà Mung, Azuki e Borlotto. Le prime due possono essere consumati sia crudi che cotti. I germogli di fagioli Borlotti, invece, devono essere sbollentati, cotti al vapore o saltati in padella.

In ogni caso, ricordate che se vengono utilizzati crudi è consigliabile mangiarne in quantità modeste e assicurarsi che provengano da semi biologici.

La cottura a vapore è la più indicata per godere a pieno delle eccellenti proprietà nutrizionali di questo alimento. Basta inserirli nel cestello e lasciarli cuocere per pochi minuti, finché non diventeranno teneri. Mescolati con olio d’oliva o burro fuso e conditi con sale e pepe sono un contorno davvero gustoso.

Come ingrediente per arricchire insalate o farcire panini e sandwich, il consiglio è di utilizzare germogli di fagioli mungo a crudo. Aggiungeranno croccantezza al piatto e saranno un ottimo abbinamento con cetrioli, peperoni, erbe e spezie. Così conditi, possono essere serviti come accompagnamento a secondi di carne bianca, pesce e tofu.

Molto sfiziosa è la preparazione dei germogli in frittura. Anche in questo caso, il consiglio è di preparare dei bastoncini misti di verdure da far saltare in una padella larga o wok, magari con una salsa di tofu.

Fonte: www.tuttogreen.it- Erika Facciolla