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Per essere un “prosciutto di Parma” deve stagionare almeno dodici mesi

Il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, con decreto ministeriale n. 67054 del 5 dicembre ha stabilito che – a partire dal 1 gennaio 2006 – potranno essere presentati alla marchiatura esclusivamente i prosciutti che, a prescindere dal peso, abbiano compiuto almeno dodici mesi di stagionatura.
Viene pertanto a cadere la distinzione tra prosciutti piccoli (per i quali il periodo di stagionatura era pari a 10 mesi) e i prosciutti oltre i 9 Kg (per i quali la stagionatura era già pari a 12 mesi). Tutti i prosciutti potranno ricevere il marchio “Prosciutto di Parma” solo dopo 12 mesi di stagionatura.
L’Assemblea del Consorzio del Prosciutto di Parma ha richiesto all’Unione Europea la modifica del disciplinare produttivo depositato a Bruxelles. In attesa dei tempi tecnici per la modifica definitiva da parte della Commissione, il Consorzio ha quindi richiesto la protezione transitoria a livello nazionale, accordata dal MIPAF e attualmente già in vigore.
“Il prolungamento del periodo minimo di stagionatura si inserisce nel contesto di un rilancio dell’immagine e del valore del Prosciutto di Parma. Il Consorzio sta lavorando strenuamente per innalzare la qualità del prodotto, per offrire al consumatore la qualità l’eccellenza che distingue il Prosciutto di Parma da tutti gli altri prosciutti nel mondo” ha commentato Stefano Tedeschi, presidente del Consorzio del Prosciutto di Parma.

Consorzio del prosciutto di Parma