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Piano d’azione dell’UE

La Commissione europea ha adottato un "Piano d'azione per un'alimentazione ed un'agricoltura biologiche"' per dare impulso all'agricoltura biologica nell'UE.
Il piano d'azione fissa 21 misure specifiche per conseguire questo scopo e si preoccupa in particolare di rafforzare la ricerca, soprattutto per quel che riguarda i metodi di preparazione e produzione, l'armonizzazione della normativa e gli OGM (organismi geneticamente modificati).
Il settore degli alimenti e dell'agricoltura biologica è molto dinamico, con una crescita rapida e uno sviluppo costante che dobbiamo sostenere', afferma il piano d'azione.
Un modo per incoraggiare la crescita del settore, ribadisce il piano, è fare in modo che vi sia 'un reale scambio d'informazioni sulla disponibilità di nuove tecnologie'.
Verranno quindi incoraggiate formazione e ricerca 'a tutti i livelli, dall'adozione dei programmi nelle università e nelle altre strutture di ricerca alla formazione sul terreno, per essere sicuri che le tecnologie idonee vengano trasferite agli agricoltori'.
In alcuni Stati membri è d'altronde già in corso il trasferimento dei risultati della ricerca in attività agricole, grazie alla stretta cooperazione tra ricerca, servizi di consulenza e agricoltori. La cooperazione nel settore dev'essere invece ancora migliorata in altri Stati membri, e tra i singoli Stati membri', aggiunge il piano d'azione.
Il piano segnala come particolarmente importanti i metodi di preparazione. In effetti, mentre fino ad ora gli alimenti biologici sono stati solitamente venduti quasi allo stato naturale, i consumatori adesso chiedono sempre più prodotti elaborati.
Negli alimenti biologici gli additivi autorizzati sono pochi, e questo crea problemi di preparazione, che risulta molto costosa quando si tratta di separare la catena dei prodotti biologici da quella dei prodotti non biologici.
Il piano d'azione chiede all'industria un maggiore impegno nella ricerca per sviluppare nuovi metodi di preparazione 'che preservino struttura, colore e qualità dei prodotti'.
Il piano suggerisce di implementare programmi di ricerca nell'ambito del Sesto programma quadro (6PQ), e precisamente della priorità tematica 5 (Qualità e sicurezza alimentare), della priorità tematica 6 (Sviluppo sostenibile, cambiamento globale ed ecosistemi) al punto (e) (Strategie per una gestione sostenibile del terreno, incluse la gestione integrata della zona costiera e i concetti integrati per l'impiego plurimo delle risorse agricole e silvicole, nonché la catena integrata silvicoltura/legno) e del Programma di sostegno scientifico.
Il piano d'azione propone poi la creazione di due comitati di esperti, il primo, formato da scienziati e altri esperti, per fornire opinioni indipendenti e trasparenti sui principi di coltivazione biologica e sulle attese dei consumatori, il secondo per fornire pareri tecnici sugli OGM.
Il piano d'azione sostiene che le opinioni degli esperti sono necessarie per 'stilare l'elenco degli additivi autorizzati e delle procedure di preparazione degli alimenti per animali; fissare norme specifiche per i vini organici; migliorare le norme sul benessere degli animali; estenderne la portata ad altre aree, quali l'acquacoltura; migliorare le norme ambientali (uso dell'energia, biodiversità, territorio e altro)'.
Per quanto riguarda gli OGM, il parere tecnico è necessario per essere sicuri che gli approcci nazionali alla coesistenza degli OGM con le colture tradizionali e organiche siano condotti rispettando severi parametri in grado di evitare la contaminazione delle coltivazioni.