Piccoli produttori in Mostra nel parmense
Sabato 6 e Domenica 7 maggio 2006 in territorio parmense, due giorni in Mostra a Carignano con "Gustibus" per i piccoli produttori agroalimentari.
Una rassegna della migliore tradizione agroalimentare italiana proposta al pubblico degli appassionati gourmand. Una grande area – il parco secolare di Villa Malenchini – all’interno della quale saranno organizzati una serie di spazi ‘en plen air’ dove, accanto all’area espositivo-commerciale dedicata ai ‘must’ della produzione enogastronomica nazionale (dai salumi ai formaggi, dai vini ai condimenti, dalle paste alimentari, ai liquori ed ai mieli), non mancheranno le opportunità di abbinamento fra buona tavola e cultura, fra il buon bere, l’ambiente ed il turismo. Insomma: due giornate veramente all’insegna del gusto per la qualità della vita, in cucina e non solo .
Il luogo
Nel 1895 il Conte genovese Edilio Raggio donava la tenuta di Carignano alla figlia Fortuny, sposa al Marchese Luigi Malenchini.Fortuny, con fantasia e passione, si dedicò alla creazione del grande giardino romantico, secondo il gusto importato a Parma nei decenni precedenti dai giardinieri ducali.
Una grandiosa prospettiva, uno straordinario e lungo viale rettilineo, contornato da 1.500 metri di pioppi cipressini, che lasciano intravedere, a cannocchiale, le ridenti colline di Felino, col castello al centro, collegano la villa seicentesca al parco, che prosegue con un viale di alte siepi di bosso, modellate secondo i dettami dell'arte topiaria, a forma di emisferi e cubi, affiancate da una doppia fila di roseti.
Quali cornici laterali si ergono due altissime ali di piante secolari.
Il parco si estende per 15 ettari e ospita per lo più specie arboree autoctone, come querce, carpini, frassini, ontani, castagni e tigli, ma pure piante ornamentali esotiche, come platani, cedri, sofore, abeti e paulonie.
Arricchiscono la gerografia del luogo il bacino, oggi asciutto, di un vasto lago, con rovine romantiche e ponticello giapponese, fregiato
da una selva di bambù, statue e vasi, un labirinto in bosso, le serre per gli agrumi, la piccola cappella, una esedra monumentale, un frutteto e le numerose costruzioni di servizio.
Il territorio
Tra la Via Emilia e il Po, fra Parma e Piacenza, si estende una terra pianeggiante, ricca per la fiorente agricoltura e per una storia secolare che si legge ancora oggi nelle rocche, nei piccoli centri storici e nei signorili palazzi, nella sontuosa tradizione gastronomica. Già nel Trecento Boccaccio poneva al centro del paese di Bengodi una montagna di Parmigiano grattugiato dalla quale rotolavano, verso un fiume di Vernaccia, ottimi ravioli.
Nell’attuale paese di Bengodi, insieme alle montagne di forme di Parmigiano Reggiano nascono il dolce “Prosciutto di Parma”, la frizzante Malvasia ed il Sauvignon dei Colli, i “Funghi della Valtaro” ed il “Tartufo Nero di Fragno”, il “Salame Felino”, la “Spalla di San Secondo” ed il profumato “Culatello di Zibello”, l’insaccato più prezioso di tutto il mondo; si riesce a capire la storia e il valore del pomodoro e della pasta.
Nessuna provincia può vantare “marchi” alimentari come Barilla,Parmacotto, Parmalat e prestigiose altre aziende, che diventano un palcoscenico per mettere in scena un romanzo d’amore tra sapienti tecnologie e sinuosi sapori.
Una vista attenta al territorio di Parma permette di vedere e conoscere il ciclo di questi prodotti, gustarne la qualità e, tra una visita e una degustazione, passeggiare nei castelli, nei musei, fra le pievi, nei parchi, fra le colline e i monumenti che rendono unico questo territorio.
A Nord-Ovest, nella provincia di Parma, adagiate sul Po, stanno le terre di Verdi, la zona del Culatello di Zibello e della Spalla di San Secondo. A Sud-Est, sugli Appennini, iniziano le terre matildiche.
Al centro, ai piedi dell’Appennino Parmense, dal Taro all’Enza, si snodano le strade dei sapori che attraversano un territorio ricco di prodotti tipici (Prosciutto di Parma, Parmigiano Reggiano, Culatello di Zibello, Salame Felino, Coppa di Parma, Vini dei Colli di Parma, Fungo di Borgotaro, Tartufo Nero di Fragno), noti in tutto il mondo, prestigioso anche per la produzione e la trasformazione del pomodoro; un territorio ricco di rocche e di castelli (Sala Baganza, Felino, Ravarano, Torrechiara, Montechiarugolo), ricco di parchi (Parco Regionale Fluviale del Taro e Parco Regionale dei Boschi di Carrega) e di musei (Museo Guatelli, Fondazione Magnani Rocca, Museo Brozzi, ecc.), ricco di storia e di civiltà.
Pietro Tibaldeschi