“Pinzette” molecolari contro l’alzheimer
Ricercatori dell'Universita' Cattolica del Sacro Cuore di Roma -Policlinico A. Gemelli insieme con colleghi dell'Universita' di Los Angeles (UCLA) hanno dimostrato l'efficacia di "pinzette molecolari" che potrebbero risultare importanti nella cura della malattia di Alzheimer: le pinzette "pizzicano" le proteine tossiche che si aggregano nel cervello dei pazienti e, cosi' facendo, ne bloccano l'aggregazione, impedendo che avvelenino i neuroni. La nuova molecola anti-Alzheimer e' risultata efficace in un modello animale di malattia. E' il risultato del team del professor Claudio Grassi, Direttore dell'Istituto di Fisiologia Umana dell'Universita' Cattolica di Roma, insieme al gruppo di Gal Bitan della UCLA. La ricerca e' stata pubblicata sulla rivista internazionale Brain. La protagonista di questo lavoro si chiama "CLR01", e' una molecola a forma di pinzetta che si attacca alle proteine tossiche dell'Alzheimer, prevenendo e contrastando gli effetti neurotossici derivanti dall'accumulo del peptide ?-amiloide. "Questi studi aprono la strada a nuove prospettive terapeutiche per la malattia neurodegenerativa che rappresenta oggi la principale causa di demenza nell'uomo", spiega il professor Grassi. "La malattia di Alzheimer – continua il fisiologo della Cattolica di Roma – e' una patologia di origine multifattoriale che si caratterizza per una progressiva perdita della memoria e un generale deterioramento delle capacita' cognitive. Tra i molteplici fattori che concorrono a generare questo quadro clinico, un ruolo di primo piano spetta all'accumulo di piccoli aggregati del peptide ?-amiloide che hanno come bersaglio le sinapsi, ovvero i ponti di comunicazione tra neuroni, che sono fondamentali per le funzioni di apprendimento e memoria". (AGI) .