Presto due nuovi prodotti italiani con la Dop europea
Presto altri due riconoscimenti Dop per il nostro Paese.
Si tratta dello “Zafferano di Sardegna” e del “Salame Piemonte”.
Per i quali, dopo il via libera del governo italiano, è iniziato l’iter per il definitivo riconoscimento da parte dell’Unione europea.
Ad annunciarlo è la Cia-Confederazione italiana agricoltori la quale ricorda che l’Italia è in Europa leader assoluta nelle denominazioni d’origine.
La Cia rileva che la zona di produzione dello “Zafferano di Sardegna” comprende il territorio dei comuni di San Gavino Monreale, Turri e Villanovafranca, situati nel Medio Campidano nella provincia di Cagliari.
Le caratteristiche morfologiche e pedo-climatiche di alcune zone della Sardegna, unite a tradizionali tecniche di coltivazione e lavorazione tramandate nei secoli, consentono -rileva la Cia – di ottenere un prodotto con peculiarità organolettiche e gustative uniche ed inconfondibili.
Da un’attenta analisi qualitativa dello zafferano prodotto in Sardegna è stato, infatti, riscontrato che il contenuto medio di crocina (l’elemento al quale è collegato il potere colorante dello zafferano), picrocrocina (l’elemento al quale sono riconducibili gli effetti euptetici ed il correttivo di sapore) e safranale (l’elemento al quale sono associate le proprietà aromatizzanti) è notevolmente superiore alla norma.
Queste peculiari caratteristiche del prodotto “Zafferano di Sardegna” -afferma la Cia – esprimono il forte legame con il territorio d’origine, particolarmente vocato, sia per le sue potenzialità umane che per le favorevoli condizioni climatiche, dove ben prospera una pianta che teme il freddo e cerca il caldo.
La Cia sottolinea, inoltre, che la nascita, le operazioni di allevamento e macellazione dei suini, nonché le operazioni di produzione, stagionatura, affettamento, porzionamento e confezionamento del “Salame Piemonte” devono avvenire nel territorio della regione Piemonte.
Il “Salame Piemonte -evidenzia la Cia -si caratterizza per un odore e un sapore delicatamente speziato, ottenuto grazie all’utilizzo, nel processo di produzione, dei vini piemontesi, provenienti principalmente dalla fermentazione delle uve Nebbiolo, Barbera e Dolcetto, dalla struttura robusta e caratteristica e dall’aggiunta di aromi particolari come l’aglio, i chiodi di garofano e la noce moscata.
Un’altra peculiarità del “Salame Piemonte” -conclude la Cia- è quella riconducibile alla contenuta presenza di parti grasse. Ciò conferisce al prodotto un gusto più agile ed equilibrato ed una conservazione senza rischi di irrancidimento.
Fonte: Cia