Progetto UE e Istituti Ortopedici Rizzoli
Grazie all'Unione europea pende avvio un progetto di ricerca sul 'sarcoma di Ewing' finanziato con due milioni e mezzo di euro e coordinato dagli Istituti ortopedici Rizzoli (Ior) di Bologna.
Il 'sarcoma di Ewing' e' un tumore delle ossa che colpisce in prevalenza bambini e adolescenti.
E' una malattia molto aggressiva, con decorso clinico spesso infausto; le cure attuali hanno migliorato di molto le percentuali di cura, ma il prezzo da pagare in molti casi e' alto in termini di tossicità, funzionalità degli arti ed effetti collaterali.
Per vincere la battaglia contro questo male servono nuovi farmaci creati secondo la filosofia delle 'terapie a bersaglio', cioe' farmaci in grado di colpire e inattivare selettivamente i meccanismi maggiormente responsabili della progressione della malattia. Ma proprio qui sta la difficolta': le 'terapie a bersaglio' sono per definizione terapie create in modo specifico per le diverse patologie, e nel caso del 'sarcoma di Ewing', come del resto per tutte le malattie rare, le case farmaceutiche sono poco interessate a sviluppare farmaci con mercato ridotto.
Essenziali sono quindi i finanziamenti pubblici, e con il progetto finanziato dall'Ue, partito in questi giorni, sara' possibile – sottolineano gli Ior con una nota – ottenere questi nuovi farmaci. E' affidato al dipartimento di oncologia muscolo-scheletrica degli istituti Rizzoli il coordinamento e la realizzazione di gran parte del progetto, che vede il coinvolgimento di altri servizi e divisioni Ior e di gruppi di ricerca francesi, spagnoli, tedeschi, austriaci, russi e finlandesi.
Al progetto partecipano anche due piccole ditte, una italiana e una francese, che riceveranno finanziamenti per la creazione di specifiche armi diagnostiche e terapeutiche.
L'obiettivo e' quello di avere fra tre anni a disposizione nuovi farmaci e nuove strategie da poter utilizzare nella cura di questi piccoli pazienti.
Per il dottor Piero Picci, direttore scientifico degli Istituti ortopedici Rizzoli, istituto a carattere scientifico dove si cura il maggior numero di tumori ossei a livello mondiale (circa 600 all'anno), "adesso che le percentuali di guarigione sono accettabili si puo' cominciare anche a pensare alla qualita' della vita di questi pazienti, ma per questo e' necessario riuscire a disegnare nuove strategie terapeutiche"
Ansanews