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Sequestrato vino adulterato con “refrigerante”

Roma, ottobre – Il commercio di vino adulterato con refrigerante colpisce gravemente un settore che dopo la grave crisi del metanolo ha saputo recuperare in un quarto di secolo grande credibilita' grazie all'impegno dei produttori, diventando il simbolo del successo Made in Italy all'estero.

E' quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamente il sequestro di oltre 2 milioni di litri di vino, in parte inquinato da liquido refrigerante e in parte con acidita' molto superiore al valore da massimo consentito dalla legge, da parte della Guardia di finanza in una cantina cooperativa di Castellammare del Golfo (Trapani).

Il vino contaminato era gia' pronto per essere venduto, e l'intervento del Nucleo di Polizia Tributaria di Trapani, disposto dalla Procura della Repubblica ha impedito – sottolinea la Coldiretti – che venisse immesso sul mercato un prodotto potenzialmente a rischio per la salute.

Tolleranza zero – chiede la Coldiretti – di fronte al ripetersi di questi fenomeni che mettono a rischio il lavoro di centinaia di migliaia di agricoltori impegnati a garantire la qualita' a tavola. Il vino ha raggiunto oggi un fatturato di dieci miliardi di euro ed e' il prodotto che maggiormente contribuisce all'export agroalimentare nazionale con un valore di 3,2 miliardi di euro di bottiglie Made in Italy consumate sui mercati esteri. Al problema delle agromafie e ai danni che provocano ai produttori e consumatori sara' dedicata una apposita sessione dell'edizione 2010 del Forum Internazionale dell'Agricoltura e dell'Alimentazione, organizzato dalla Coldiretti con la collaborazione dello studio Ambrosetti, che si terra' a Villa d'Este a Cernobbio, sul lago di Como, dal 15 al 16 ottobre, con la presentazione delle anticipazioni sul primo Rapporto agromafie, alla quale interverranno Gian Maria Fara presidente Eurispes, Donato Ceglie, Magistrato e Raffaele Guariniello, Sostituto procuratore della repubblica del Tribunale di Torino.