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Sequestro di 135mila litri di falso olio pugliese

Trattasi di olio miscelato e destinato al commercio come finto "Made in Puglia"

La frode vien dal mare: maxi sequestro di 135mila litri di olio miscelato e destinato al commercio come finto "Made in Puglia". Plauso della Coldiretti Puglia per i risultati delle due operazioni a Salerno e a Taranto.

Che i quasi 900 chilometri di costa pugliese siano l'approdo felice di tanti falsificatori del 'made in Italy' agroalimentare lo abbiamo provato numerose volte. Ringraziamo nuovamente le forze dell'ordine e gli organismi di controllo che, in maniera sempre più coordinata, hanno provveduto a sequestrare, nell'arco di poche ore, 135mila litri di olio miscelato che sarebbe stato venduto come 'made in Puglia' anche sui mercati internazionali, arrecando un danno enorme all'agroalimentare pugliese di qualità. Perché troppo spesso gli scandali, i sequestri, gli arresti interessano la nostra regione. Chiediamo ancora una volta che le sanzioni divengano molto più pensanti e che gli opifici sequestrati vengano affidati al mondo agricolo organizzato, in modo da dare un segnale forte di legalità e trasparenza".
Così il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni, commenta le operazioni congiunte di Guardia di Finanza di Taranto e Salerno, Dogana di Taranto e Ispettorato Centrale per la tutela della qualità dei prodotti agroalimentari di Bari che hanno portato al sequestro nei porti di Taranto e Salerno rispettivamente di 50mila e 53mila litri di olio ad uso alimentare, e di altri 31mila litri e 5mila etichette false, saltati fuori a seguito della perquisizione nei due oleifici di Bari, destinatari di parte dell'olio sequestrato.
La PLV del comparto olivicolo è pari al 20% della totale Produzione Lorda Vendibile del settore agricolo, per un valore di 600 milioni di euro, così come il comparto partecipa alla composizione del Prodotto Interno Lordo dell'intera ricchezza regionale per il 3%.
Nei porti pugliesi arrivano regolarmente, oltre all'olio, angurie fresche cocomeri, banane, castagne e marroni, ciliegie, funghi porcini, funghi, grano duro, grano tenero, limoni, mandorle, nocciole, peperoni, pinoli, pomodori freschi e secchi, pompelmi, scalogno. I Paesi di provenienza sono i più disparati, Albania, Ecuador, Macedonia, Turchia, Iran, Kossovo, Stati Uniti, Messico, Canada, Kazakistan, Russia, Ucraina, India, Australia.
"Le famiglie utilizzano olio. Piuttosto, c'è da chiedersi di che olio si tratti – incalza il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio – visto che quello pugliese spesso non trova acquirenti. Coldiretti Puglia si è battuta strenuamente per impedire lo sfruttamento dell'immagine delle zone tradizionali di coltivazione o allevamento da parte di alimenti a base di prodotti agricoli provenienti da migliaia di chilometri di distanza da quanto indicato sulle confezioni ed evitare ogni tipo di sofisticazione, ovvero che prodotti di dubbia provenienza vengano spacciati per prodotti di qualità, quando di qualità non sono, e che si utilizzino i marchi 'made in Italy', o peggio 'made in Puglia' per prodotti che non hanno nulla a che fare con il nostro territorio".
Per la Coldiretti Puglia risulta indispensabile ripristinare e mantenere la fiducia dei consumatori, incoraggiando il loro coinvolgimento nella politica di sicurezza alimentare, garantendo il monitoraggio e la trasparenza in tutta la filiera alimentare e il maggior grado possibile di riconoscibilità delle caratteristiche essenziali dei prodotti, al fine di consentire loro di effettuare delle scelte di acquisto pienamente consapevoli basate su una completa informazione in merito alle caratteristiche dei prodotti.

Fonte: "VinieSapori.net"