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Sorpresa: il vino è giordano!

La Giordania è un paese musulmano dove è consentito produrre vino:
quale miglior simbolo di tolleranza?

Dopo aver trascorso l’infanzia accanto ad un padre che ripeteva: “La Giordania potrebbe produrre il vino più buono del mondo”, Omar Zumot, figlio di un importatore giordano di vino, non ha fatto altro che tentare di realizzare il sogno paterno, ormai divenuto anche il suo.
A partire dal 1995 Zumot, ha trascorso anni a scegliere il luogo ideale dove avviare i suoi vigneti e ne ha infine trovati tre, dove tuttora si trovano le sue coltivazioni: Ajloun e l’area a nord di Jerash, la distesa di Qastal e le pianure di Madaba.

Un progetto che nel giro di pochi anni ha dato vita ad un marchio, il Zumot’s Grands Vin de Jordanie, e ad un vino pluripremiato che tra i sei premi internazionali ricevuti, include anche una medaglia d’argento al Vinalies Internationales di Parigi, ricevuta per il suo Chenin Blanc e Merlot.
“Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la Giordania ha tradizioni vinicole antichissime, a leggere bene forse tra le più antiche al mondo” dichiara Zumot.

Dalla Saint Jones sono banditi tutti i metodi artificiali di coltivazione. Zumot infatti, aderendo anche al National Program for Organic Farming, lanciato da Sua Maestà la Regina Rania nel 2009, ha scelto di non usare alcun tipo di pesticida, ma di affidarsi a metodi estremamente naturali di coltivazione, che gli hanno permesso di ottenere la certificazione di coltivazione organica della Weinfelden di Zurigo, rappresentando un esempio per tutte le aziende agricole della regione, molte delle quali hanno già avviato le medesime procedure di certificazione. Rapaci contro gli insetti, vespe contro gli uccelli golosi di uva, pecore contro le erbacce sono solo alcuni dei metodi alternativi adottati da Zumot.

L’attuale produzione di 300.000 bottiglie l’anno è per lo più destinata al mercato locale (hotel e bar internazionali), ma Zumot è ottimista e punta a promuovere le esportazioni soprattutto verso quei Paesi, anche europei, come Germania, UK e Svezia, dove chi beve vino non sempre è profondo conoscitore ed ha quindi meno pregiudizi nei confronti delle etichette e delle produzioni poco conosciute.

Per informazioni:
www.zumotgroup.com

www.visitjordan.com

Marilisa Bruno

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