Stati generali del vino: un confronto essenziale
“E’ stato un appuntamento di grande importanza che ha permesso un attento e costruttivo confronto fra tutte le componenti del settore vitivinicolo”. Così il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi ha giudicato gli Stati generali del vino che si sono tenuti nella giornata di ieri a Roma su iniziativa del ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Paolo De Castro. “Il successo della riunione – ha aggiunto Politi – ha dimostrato l’efficacia della scelta del ministro De Castro, il quale ha inteso aprire un’ampia e articolata discussione su un problema come quello della riforma Ocm vino che deve vedere il settore e l’intera filiera vitivinicola nazionale impegnati in una forte azione comune”.
“Come Cia – ha ribadito il presidente – siamo intervenuti con responsabilità e con grande spirito di collaborazione, fornendo il nostro contributo di proposte ed indicazioni. Gli Stati generali del vino devono rappresentare un primo passo per l’avvio di una concertazione agricola tra governo, regioni e organizzazioni agricole e della filiera che è indispensabile per fare in modo che il settore riprenda la via della sviluppo e della competitività”.
“Nostro auspicio – ha concluso il presidente della Cia – è quello che seguano ulteriori sedi di confronto nei singoli settori per arrivare così alla Conferenza nazionale sull’agricoltura e lo sviluppo rurale attraverso la quale delineare una nuova politica che ridia certezze ai produttori”.
“Bisogna valorizzare le nostre risorse, sia in termini di cultura e di tradizione enologica, sia di potenziale produttivo.”, ha affermato il presidente della Confagricoltura, Federico Vecchioni, intervenuto agli Stati generali della viticoltura. Confagricoltura rileva che ci siano elementi di criticità da risolvere nel settore vitivinicolo europeo e che sia necessario migliorare la performance competitiva del comparto, ma ritiene che la Commissione non abbia proposto misure attive risolutive in tal senso.
L’approccio al cambiamento deve essere costruttivo. Per questo Confagricoltura invoca una strategia di attacco e non di difesa, con proposte operative e concrete orientate alla riorganizzazione dell’offerta e a programmi di promozione del consumo. La difesa delle produzioni di qualità e l’accurata gestione del potenziale produttivo dovranno essere, a parere dell’Organizzazione agricola, gli elementi base della prossima riforma. Confagricoltura invita quindi la Commissione ad essere lungimirante e ad acquisire politiche di settore che possano garantire l’aumento della competitività in un’ottica di lungo periodo.