Stop in Italia alla plastica monouso
Dal 14 Gennaio è entrato in vigore il divieto di immettere sul mercato oggetti di plastica monouso. I dettagli del Decreto e le sue criticità.
Stop alla plastica monouso: dal 14 gennaio 2022 in Italia sono banditi oggetti non compostabili e non biodegradabili. Entra oggi in vigore, con un ritardo di circa 6 mesi, il decreto legislativo 196/2021 pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 30 novembre scorso che impone un cambio di passo per quanto riguarda la plastica monouso, che recepisce una direttiva europea del 2019, la cosiddetta Sup, ovvero Single Use Plastic. Insomma: addio a posate, piatti, bicchieri, cannucce, tazze per bevande in polistirene espanso e relativi tappi e coperchi. e coperti e tutti quegli oggetti in plastica di uso comune anche e soprattutto nel confezionamento del cibo i cui residui pesano sull’ambiente, a partire dal mare e dalla zona litoranea: secondo Legambiente l’84% dei rifiuti trovati sulle nostre spiagge (una media id 783 ogni 100 metri) sono di plastica che – secondo quanto stimato da Greenpeace, sta mettendo a rischio il mondo animale (circa 700 le specie animali vittime dell’inquinamento da plastica, scambiata per cibo, ne provoca la morte per indigestione o soffocamento), con la pandemia che ha incentivato l’uso di oggetti di plastica usa e getta.
Gli obiettivi del decreto anti plastica
Nel dettaglio, obiettivo del decreto è “prevenire e ridurre l’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente, in particolare l’ambiente acquatico, e sulla salute umana” e contemporaneamente spingere verso un’economia circolare, modelli imprenditoriali e comportamenti virtuosi. In ultimo il decreto vuole “promuovere l’utilizzo di plastica riciclata idonea al diretto contatto alimentare nelle bottiglie per bevande”, “ferma restando la disciplina in materia di igiene e sicurezza degli alimenti e dei materiali e degli oggetti destinati al contatto con gli stessi (MOCA), le disposizioni del presente decreto prevalgono sulle norme incompatibili della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152”. Si punta a produrre entro il 2026 “una riduzione quantificabile del consumo dei prodotti di plastica monouso”.
Cosa dice la legge sul divieto di plastica monouso
Si vieta l’immissione sul mercato dei prodotti di plastica monouso e di quelli di plastica oxo-degradabile. Dunque non la vendita al consumatore finale o al dettagliante, ma la prima immissione sul mercato, questo per consentire di terminare le scorte nei magazzini,“a condizione che possa esserne dimostrata l’immissione sul mercato in data antecedente alla effettiva decorrenza dell’obbligo”. Il divieto non vale, però in alcune circostanze, e ammettemateriali biodegradabili e compostabili (certificati secondo lo standard europeo UNI EN 13432 o UNIEN1 4995, con materia prima rinnovabile uguali o superiori al 40%,dal1°gennaio 2024, superiori almeno al 60%). Per i trasgressori ci sono multe da 2.500 a 50mila euro, mentre sono previste agevolazioni, con un credito d’imposta massimo di 3 milionodi euro l’anno per i primi 3 anni di entrata in vigore del decreto.
Cosa si intende con Prodotto di plastica monouso e Plastica oxo-degradabile
Dal 14 gennaio stop a prodotti in plastica monouso e in plastica oxo-degradabile, nonché attrezzi da pesca contenenti plastica. Ma cosa si intende con questi termini?
Plastica: materiale costituito da un polimero, cui possono essere stati aggiunti additivi o altre sostanze, e che può funzionare come componente strutturale principale dei prodotti finiti, a eccezione dei polimeri naturali che non sono stati modificati chimicamente. Sono esclusi materiali quali vernici, inchiostri, adesivi nonché rivestimenti in plastica aventi un peso inferiore al 10 per cento rispetto al peso totale del prodotto, che non costituiscono componente strutturale principale dei prodotti finiti.
Prodotto di plastica monouso: un prodotto realizzato interamente o parzialmente in plastica, ad eccezione del prodotto realizzato in polimeri naturali non modificati chimicamente, e che non è concepito, progettato o immesso sul mercato per compiere, nel corso della sua durata di vita, più spostamenti o rotazioni per essere restituito a un produttore per la ricarica o per essere comunque riutilizzato per lo stesso scopo per il quale è stato concepito. Non sono ad esempio considerati prodotti in plastica monouso i contenitori per alimenti secchi, compresi quelli stagionati, o per alimenti venduti freddi che richiedono ulteriore preparazione, i contenitori contenenti alimenti in quantità superiori a una singola porzione oppure contenitori per alimenti monoporzione venduti in piu’ di una unità
Plastica oxo-degradabile: materie plastiche contenenti additivi che attraverso l’ossidazione comportano la frammentazione della materia plastica in microframmenti o la decomposizione chimica.
Fonte:Gamberorosso