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Studentesse afghane si rifugiano in Ruanda


Lo ha annunciato su Twitter Shabana Basij- Rasikh fondatrice della School of Leadership (SOLA): «Tutti sono in viaggio, attraverso il Qatar, verso il Ruanda per continuare la loro istruzione nei prossimi mesi. Qui intendiamo iniziare un semestre all’estero per tutto il nostro corpo studentesco. Quando le circostanze sul terreno lo permetteranno, speriamo di tornare a casa in Afghanistan».

Nel post ci tiene poi a ringraziate tutte le persone che «hanno svolto un ruolo chiave per la nostra partenza, esprimendo pubblicamente la mia gratitudine ai governi del Qatar, del Ruanda e degli Stati Uniti per la loro assistenza essenziale».

Rasikh Basij-Rasikh, una storia di speranza


Rasikh, Basij-Rasikh, ha dedicato tutta se stessa alla scuola, di cui si è occupata da quando era ancora un’adolescente. La sua missione era quella di riuscire a fornire l’accesso a un’istruzione di qualità per le ragazze di tutto il suo Paese.

«Nel marzo 2002, dopo la caduta dei talebani» racconta in una serie di post su Twitter «migliaia di ragazze afgane furono invitate ad andare alla scuola pubblica più vicina per partecipare a un test di ingresso, perché i talebani avevano bruciato tutti i quaderrni delle studentesse per cancellare la loro esistenza. Io ero una di quelle ragazze. Ora quasi 20 anni dopo, come fondatrice dell’unico collegio femminile in Afghanistan, anch’io sto bruciando i quaderni dei miei studenti. Ma non certo per cancellarli, ma per proteggere loro e le loro famiglie».

Shabana Basij- Rasikh (Photo by Kris Connor/Getty Images)