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Teatro del Gusto – Lo spettacolo dei grandi chef

Da sempre al Salone del Gusto gli appassionati di gastronomia possono osservare i grandi chef italiani e stranieri a lavoro tra i fornelli, carpire i segreti della loro cucina e infine degustare le loro creazioni in abbinamento ai bianchi, rossi e bollicine delle cantine segnalate nella guida Vini d’Italia.
È il Teatro del Gusto, un anfiteatro con 60 posti a sedere dotato di cucina a vista, mentre un grande schermo proietta le immagini riprese da telecamere che non perdono mai un gesto dei cuochi, così da poter seguire ogni piccolo dettaglio della preparazione dei piatti.
Anche quest’anno i cuochi sono tra i protagonisti di Salone del Gusto e Terra Madre: oltre ai 17 chef che si esibiscono sul palcoscenico del Teatro, si possono gustare menu completi preparati da 20 grandi nomi della cucina internazionale con gli Appuntamenti a Tavola nei migliori ristoranti del Piemonte e infine 1000 cuoche e cuochi provenienti dai cinque continenti partecipano alla grande assise che si tiene all’Oval.

Ecco gli attori di questo autentico spettacolo culinario (prenotazioni on line su www.slowfood.it):

Giovedì 23 ottobre, ore 18.00
Patronne e chef del Felidia di Manhattan, Lidia Bastianich conduce programmi TV e scrive libri. In partnership con il figlio Joseph ha aperto altri tre ristoranti negli Stati Uniti e avviato due aziende vitivinicole in Friuli Venezia Giulia e Toscana. Originaria di Pola, in Istria, si trasferisce giovanissima negli States con la famiglia e lì comincia la sua carriera di grande chef. Per Lidia, il cui interesse per la cucina è nato grazie alla nonna che le ha fatto apprezzare sia i sapori italiani che quelli oltreconfine, il cibo rappresenta il legame con le proprie radici, con il proprio passato, e questa è l’emozione che cerca di trasmettere ai clienti con le sue ricette. Al Salone del Gusto, in degustazione un piatto appositamente preparato da Lidia in abbinamento ai vini di Joseph Bastianich.
(www.lidiasitaly.com)

Domenica 26 ottobre, ore 18.00
La cucina di Alberto Bettini è da sempre improntata alla ricerca della massima qualità della materia prima locale e del suo utilizzo nei piatti della tradizione. Sapienza culinaria antica, che affonda le radici in oltre 70 anni di storia della trattoria da sempre gestita dalla famiglia, dove anche i piatti più innovativi sono semplici così da poter cogliere quel sottile equilibrio tra eleganza e rusticità. Territorialità e rapporto diretto con i produttori: Bettini predilige la filiera corta, che permette di riconoscere e apprezzare la sapienza del contadino e la mano abile dell’artigiano. Alberto Bettini trasmette in questo Teatro del Gusto un po’ della tradizione di ospitalità e buon mangiare della quale si gode da Amerigo, a Savigno, nella vallata del Samoggia, tra Modena e Bologna.
(www.amerigo1934.it)

Lunedì 27 ottobre, ore 12.00
Nella ex Germania Est la presenza di cuochi innovativi (molti di origine italiana) unita a eccellenti prodotti locali sta cambiando il volto della gastronomia tedesca. Un esempio sono le creazioni, semplici e altamente “puriste”, di Raffaele Cesare Cannizzaro, già chef stellato al Castello di Schwarzenstein (Rheingau) e ora al ristorante Parioli di Berlino. Formatosi con i più grandi chef internazionali come Aniello Scarpati e Alain Ducesse, alla base della cucina di Cannizzaro c’è la convinzione che sia “il prodotto la star della cucina, e non lo chef”. Le sue ricette si ispirano ai sapori mediterranei, sono leggere, originali, aromatiche e realizzano un matrimonio perfetto tra prodotti italiani e materia prima locale.
(www.hotelderome.com)

Sabato 25 ottobre, ore 15.00
Pasquale Centrone gestisce quello che è, a detta di molti, il migliore ristorante di pesce da Roma in giù. Nella splendida terrazza che si affaccia sul mare di Polignano è ancora possibile gustare i veri sapori della ricchissima cucina marinara pugliese. Grande conoscitore della materia prima, Pasquale sceglie personalmente ogni mattina il pesce per i suoi menu. Specializzato nel crudo e artista del taglio classico all'italiana, in questo Teatro offre al pubblico del Salone una dimostrazione delle sue abilità.
(www.tuccino.it)

Giovedì 23 ottobre, ore 21.00
Igles Corelli, uno dei protagonisti della cucina italiana d'autore e patron della Locanda della Tamerice di Ostellato (Ferrara), è maestro nella manipolazione della selvaggina, soprattutto quella che popola i territori umidi del delta del Po, che abbina alle erbe aromatiche della sua terra.
In occasione del Salone del Gusto, Igles utilizza la sua eclettica vena creativa nella preparazione di un piatto utilizzando le carni degli animali allevati nell'azienda di Monica Maggio, appassionata esperta di animali che popolavano le campagne e le aie dei nostri nonni che gira il mondo recuperando razze in via di estinzione.
(www.iglescorelli.it)

Sabato 25 ottobre, ore 21.00
Nella Melito (Avellino) completamente ricostruita in seguito al terremoto del 1962, il ricordo del vecchio borgo irpino è raccontato attraverso i piatti della tradizione avellinese preparati da Enzo Di Pietro. Materie prime povere e contadine ma sincere che rivelano l'identità di un intero territorio e recupero del patrimonio agricolo e gastronomico locale attraverso menu che propongono ingredienti dimenticati: sono questi alcuni degli elementi che fanno dell’osteria Di Pietro un vero e proprio baluardo della memoria culinaria.
Questo è uno di quegli appuntamenti da assaporare con calma, durante il quale Enzo racconta la vera, autentica, genuina, cucina tradizionale irpina cui è profondamente legato.

Venerdì 24 ottobre, ore 21.00
Stuart Gilles è il pupillo di Gordon Ramsay, il più conosciuto chef d’oltre Manica, e dal 2003 è lo chef del Boxwood Café nel Berkeley Hotel situato nel quartiere di Knightbridge a Londra.
Stuart presenta un curriculum di tutto rispetto: prima del Boxwood Café è stato capochef a fianco della famosa cuoca Angela Hartnett presso il ristorante The Connaught, dove ha imparato a fondere i classici piatti della cucina francese con innovative tecniche italiane.
E prima ancora la sua esperienza in campo internazionale è maturata al Lord Byron Hotel di Roma, al Daniel’s di New York sotto la direzione del leggendario Daniel Boulund e al Le Caprice di Londra. La cucina di Stuart è ispirata dalla stagionalità degli ingredienti scelti sempre con cura maniacale.
(www.gordonramsay.com)

Giovedì 23 ottobre, ore 15.00
Discendente di un’antica famiglia di maestri dell’alta cucina mediterranea, Ernesto Iaccarino sa trasformare gli ortaggi, le carni e i pesci della terra e del mare in piatti semplici quanto sublimi. Chef, insieme al padre Alfonso, del celebre Don Alfonso 1890 di Sant'Agata sui due Golfi (Sa), prepara i suoi piatti solo con materie prime di qualità utilizzando frutta e verdura della tenuta di famiglia o selezionando attentamente i fornitori tra produttori e artigiani locali. Rispettoso della tradizione gastronomica sorrentina ma aperto all’innovazione, Ernesto mette in pratica l’abilità e l’inventiva che caratterizzano le sue ricette non solo con il pesce, elemento principe nel menu del ristorante, ma anche con i dolci e la piccola pasticceria.
(www.donalfonso.com)

Sabato 25 ottobre, ore 18.00
Solo al Salone del Gusto in esclusiva è possibile incontrarlo, vederlo all’opera e assaggiare i suoi preparati. Stiamo parlando di Yosuke Imada, per la prima volta in Italia grazie alla collaborazione con la Fondazione Zeri. Imada è proprietario e chef dell’imponente e raffinato Kyubey, definito il miglior ristorante di sushi del Giappone. È stato suo padre nel 1936 ad inaugurare la struttura di 5 piani che ospita questo tempio sacro del sushi a Ginza, il lussuoso quartiere di Tokyo. Qui si dice sia stato inventato il gunkan sushi, un roll in foglia d'alga nori adornato con uova di salmone. Sicuramente questa è una delle specialità per cui lo chef non si risparmia al suo ristorante e che propone al Teatro del Gusto.
(www.kyubey.jp)

Domenica 26 ottobre, ore 15.00
Il Barvary di Mosca è uno dei locali più eleganti e quotati di tutta la Russia. Aperto lo scorso gennaio, è l’ultima creazione dell’eccentrico Anatoly Komm, il cui primo ristorante, il Green, nel 2001 ha rivoluzionato la storia dell’alta cucina nel Paese. Una vita vissuta tra l’informatica e l’alta moda, Komm ha sempre avuto una passione per la gastronomia fin da quando era solo un ragazzo e girava il mondo visitando le cucine dei ristoranti. Forte di esperienze all'estero con nomi blasonati come Ferran Adrià, è uno dei pochi chef russi a usare le tecniche più all'avanguardia. Nelle sue creazioni, che i critici non esitano a definire teatrali, Komm è riuscito ad applicare la cucina molecolare alla tradizione culinaria russa, valorizzando prodotti locali genuini e semplici e rendendoli unici agli occhi dei suoi affezionati clienti.
(www.anatolykomm.ru)

Domenica 26 ottobre, ore 21.00
Tomaz Kavcic è lo chef del ristorante Pri Lojzetu di Vipacco in Slovenia. Qui oltre un secolo fa la famiglia Kavcic ha aperto quella che allora era una modesta trattoria carrettiera. Nel corso dei decenni, di madre in figlia con professionalità e modestia, la trattoria è diventata il ristorante rinomato oggi ospitato nella villa Zemono. Alla guida Tomi, come lo chiamano gli amici: un “poeta di sapori” che utilizza tecnologie culinarie e prodotti di primissima qualità. Cuore della sua cucina è la purezza dei gusti, che Kavcic ottiene sia utilizzando le tecniche molecolari più diffuse al mondo che applicando quelle sperimentate da lui direttamente, senza mai dimenticare le sue origini e la Valle di Vipacco. Al Salone del Gusto esibisce la sua arte culinaria insieme ad Ales Kristancic della cantina Movia in un Teatro dove a farla da padroni sono, oltre alla buona cucina, il divertimento e la sorpresa.
(www.prilojzetu.com)

Sabato 25 ottobre, ore 12.00
Usata da molti chef d'avanguardia, la stevia rebaudiana è una pianta originaria del Paraguay 15 volte più dolce dello zucchero comune. Priva di calorie, la stevia è diventata la bandiera di Slow Food nella lotta per la biodiversità. I suoi estratti, utilizzati da secoli dagli indigeni sudamericani e molto diffusi in Giappone, si possono acquistare solo in erboristeria negli Stati Uniti, mentre in Europa, tranne che in alcuni Paesi, non se ne ammette la vendita. Grazie al Teatro del Gusto, tenuto dallo chef spagnolo Enric Millà del ristorante El Dien di Lleida (Catalogna), al Salone è possibile gustarla in due differenti interpretazioni.
(www.eldien.com)

Domenica 26 ottobre, ore 12.00
Per Aimo e Nadia Moroni la cucina non è una formula. Certo, è un mondo molto ricco, in cui è necessario definire delle regole, ma bisogna sempre partire dal “cuore” per mettere a punto ricette in grado di suscitare emozioni. Per Aimo, ideare menu intriganti esaltando i cibi poveri con creatività e intuizione è una sfida in un mondo che vede solo nella ricchezza e nell’alto costo il cibo buono. I Moroni hanno fatto la storia della ristorazione milanese, aprendo Il luogo di Aimo e Nadia nel 1962. Nessun compromesso sulla materia prima, sempre di altissima qualità e scelta personalmente, e cura nell'esecuzione sono alcuni degli ingredienti che completano i loro piatti, capaci di risvegliare gusti sopiti.
(www.aimoenadia.com)

Venerdì 24 ottobre, ore 18.00
Quella di Daniel Redondo è una storia d’altri tempi: giovanissimo (oggi ha 30 anni), si è formato ai fornelli del grande chef Joan Roca del Celler de Can Roca di Girona dove ha lavorato per 13 anni; lo abbandona dopo aver conosciuto la chef brasiliana Helena Rizzo, all’epoca in stage dai fratelli Roca per dare un tocco catalano ai suoi piatti carioca, e con lei si lancia in una nuova avventura. Da due anni la coppia vive in Brasile dove gestisce il ristorante Manì di San Paolo, il cui successo è dovuto sostanzialmente al passaparola. Secondo la stampa nazionale i piatti presentano una stuzzicante fusione tra i prodotti brasiliani e le tecniche spagnole, esplosivo mix di fantasiosa allegria e sapienza culinaria.
(www.restaurantemani.com.br)

Venerdì 24 ottobre, ore 15.00
È stato il richiamo delle radici, l’amore per la propria terra e una storia familiare di ristorazione ormai nel suo dna a spingere Niko Romito 10 anni fà ad abbandonare gli studi a Roma e tornare a Rivisondoli (L’Aquila), a 1300 mt d'altitudine, per continuare l’attività del padre e “inventarsi” chef del Reale. Ormai punto di riferimento per il territorio abruzzese, Niko Romito ha riscoperto la cucina di montagna, in una terra di pastori con tesori gastronomici unici. Autodidatta attento e curioso è oggi uno dei più seri attori nel panorama dell’alta cucina italiana, quella che attinge alle migliori materie prime per interpretarle secondo intelligenza creativa propria.
(www.ristorantereale.it)

Venerdì 24 ottobre, ore 12.00
La famiglia Saragoni gestisce da 47 anni l'osteria Al Gambero Rosso a S. Piero in Bagno, tra Forlì e Cesena. Dal 1995 è subentrata in cucina Giuliana Saragoni che, aiutata dal marito e dalla figlia Michela, ha ricercato nella tradizione gastronomica di questo lembo di terra nell'Alta Valle del Savio, al confine tra Romagna e Toscana, i "vecchi mangiari". E così i prodotti locali, anche i più umili come erbe di campo, granturco, fagioli, fave, ceci e castagne, hanno cominciato a far parte del ricco menu del Gambero Rosso.
(www.locandagamberorosso.it)

Lunedì 27 ottobre, ore 15.00
La maison Troisgros di Roanne quest’anno festeggia 40 anni di tre stelle Michelin conquistate nel 1968 quando in cucina c'erano les frères Jean et Pierre. Oggi lo chef è Michel Troisgros, figlio di Pierre, che, insieme a Marie-Pierre, porta avanti la tradizione di famiglia confermando il grande successo del ristorante. La semplicità rimane la chiave della cucina di Michel, anche se molta ispirazione viene dalle ricette piene di profumi della nonna italiana e dai piatti che ha avuto occasione di assaggiare e studiare durante i suoi molti viaggi, soprattutto in Giappone, dove nel 2006 ha aperto il suo secondo ristorante. Attaccamento alle proprie radici, apertura alle suggestioni del mondo, anni di pratica presso i più quotati chef del paese e l’inconfondibile tocco dei Troisgros trasmesso dal padre e dallo zio, hanno formato il suo stile.
(www.troisgros.fr)

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