Terre Tarantine
Terre tarantine è un olio extravergine di oliva con le seguenti aratteristiche:
– Colore: giallo/verde;
– Fluidità: media;
– Sapore: fruttato con media sensazione di amaro e leggera sensazione di piccante;
– Valore minimo al panel test: 6,5;
– Acidità massima totale espressa in acido oleico in peso: non superiore a grammi 0,6 per 100 grammi di olio;
– Numero perossidi: <= 12 Meq O2/kg;
– K232: <= 1,70;
– K270: <= 0,15;
– Acido linoleico: <= 10 %;
– Acido linolenico: <= 0,6 %;
– Acido oleico: >= 70 %;
– Valore campesterolo: <= 3,3 %;
– Trilinoleina: <= 0,2 %.
La zona di produzione e trasformazione delle olive destinate all’ottenimento dell’olio extravergine di oliva “Terre Tarantine” comprende l’intero territorio amministrativo dei comuni della provincia di Taranto: territorio del Comune di Taranto censito al catasto con la lettera “A”, Ginosa, Laterza, Castellaneta, Palagianello, Palagiano, Mottola, Massafra, Crispiano, Statte, Martina Franca, Monteiasi, Montemesola.
La coltivazione dell’olivo nell’area in esame è presente sin da ottomila anni fa (M. Moscardino: Il museo paleontologico di Maglie e la civiltà premessapica, Bari 1965, p. 12), ma certamente furono i Messapi, probabilmente di origine illirica insediatisi nel primo millennio a. C. che per primi cominciarono a coltivarlo, seguiti successivamente da altri coloni greci e fenici. Lungo la gravina di Massafra vi sono numerosi insediamenti in grotte di origine basiliana dove sono presenti resti di macine e presse.
Nel museo nazionale di Taranto sono conservati crateri, idra e anfore decorati con scene mitologiche ove l’olivo è protagonista, e stateri e dracme taranthee del VI-V sec. a. C. che riportano satiri coronati di ulivo.
Taranto magno-greca era famosa nell’orbe ellenico per i suoi unguenti e balsami ed il rinvenimento di recipienti ceramici e di bronzo di raffinata manifattura lo testimoniano.
Le olive provengono da oliveti situati nella zona di produzione e a tal fine i produttori iscrivono i propri impianti in un elenco debitamente attivato e aggiornato dall’Organismo di Controllo.
Le operazioni di produzione, trasformazione, di confezionamento ed imbottigliamento sono effettuate nell’ambito territoriale delimitato e i produttori che intendono porre in commercio l’olio extravergine con tale denominazione, al fine di assicurare la rintracciabilità del prodotto, devono iscrivere i propri impianti di trasformazione, in appositi elenchi tenuti ed aggiornati dall’organismo di controllo, denunciando annualmente il quantitativo di olive trasformate e l’indicazione del quantitativo di olio prodotto.
L’olio extravergine di oliva “Terre tarantine” è ottenuto dalle varietà di olivo Leccino, Coratina, Ogliarola e Frantoio presenti da sole o congiuntamente in misura non inferiore all’80 %, in percentuali variabili tra loro. Il restante 20 % è costituito da altre varietà minori presenti negli oliveti della zona di produzione.
La produzione massima di olive per pianta non può superare i kg. 60 negli oliveti con sesto di impianto intensivo e di kg. 120 in quelli con sesto tradizionale.
La raccolta deve essere effettuata, a partire dal mese di ottobre e non oltre il mese di gennaio, con procedure che prevedono il distacco delle drupe direttamente dalla pianta.
Il trasporto delle olive al frantoio deve avvenire nella stessa giornata in cui sono state raccolte utilizzando contenitori atti a garantire l’integrità delle drupe.
Le olive possono rimanere nel frantoio, prima della molitura, opportunamente stoccate in recipienti rigidi ed aerati, al massimo per 72 ore.
L’estrazione dell’olio extravergine di oliva “Terre Tarantine” deve avvenire in frantoi autorizzati con l’impiego di acqua potabile a temperatura non superiore a 30 °C.
La resa massima delle olive in olio non deve superare il valore del 22 %.
L’olivicoltura rappresenta un importante comparto produttivo e riveste un ruolo fondamentale nell’economia della zona.
La zona di produzione dell’olio extravergine di oliva “Terre Tarantine” è situata sul versante occidentale della provincia di Taranto, esposta a mezzogiorno e protetta a nord dalle alture delle Murge, possiede aspetti agronomici altamente specializzati e caratteristiche pedoclimatiche favorevoli proprie dell’Arco Jonico Tarantino, godendo di un clima mite. I terreni sono sabbiosi, profondi, in prevalenza del tipo rosso-bruni con scheletro, da assente ad abbondante, composto da ciottoli silicei e calcareo-marmosi; la permeabilità è variabile da medio-alta a molto alta. Il contenuto in argilla non supera il 20 %, mentre quello in calcare è al massimo pari al 5 %.
Il clima è caldo-arido, le precipitazioni medie vanno da un minimo di 10 mm circa nel mese di luglio ad un massimo di 80 mm circa nel mese di novembre; la temperatura media annua si aggira intorno ai 15 °-16 °C, con punte minine di circa 9 °C e massime di 30 °C.
Il legame tra la produzione oleicola e la provincia di Taranto si ritrova nella storia di tale territorio, nei moltissimi documenti storici e letterari i quali testimoniano come l’olivo, nell’area geografica in questione, caratterizzi in maniera fondamentale, oltre che per un rilevante motivo paesaggistico, gli aspetti socio-economici di tale territorio.