Un successo la XIV edizione di
“A tavola fra cultura e storia”
Martedi 7 febbraio in un teatro gremito all’inverosimile ha trionfato al Casino’ di Sanremo la XIV Edizione dell’incontro promosso dall’Associazione Culturale Ca dij’Amis. I Ristoranti della Tavolozza di La Morra in collaborazione con l’Enoteca Regionale del Barolo organizzando l'evento“A Tavola fra cultura e storia” hanno confermato lo smalto di sempre nel prestigioso calendario dei “Martedi letterari” del Casino’.
E' stato presentato “Di viole e liquirizia”, il recente romanzo di Nico Orengo (Einaudi, 2005).
Il volume che ha gia’ fatto molto discutere sin dalla sua presentazione a Monforte d’Alba, organizzata nello scorso mese di settembre in sinergia tra le Enoteche Regionali del Barolo, del Barbaresco e del Roero, qui ha trovato con l’intervento di Lorenzo Mondo, dello stesso presidente dell’Enoteca del Barolo Luigi Cabutto e della leader della “Cà dij Amis” Claudia Ferraresi il giusto equilibrio tra “l’atto d’amore” e la “critica severa”.
Ambientato nelle Langhe, l’intreccio scorre leggero, sino a quando appare la figura di un tassista che percorrendo questo territorio rimpiange il paesaggio che in parte non riconosce piu’, accusa un benessere elevato e non in sintonia con la natura dei luoghi, riferimenti insomma divenuti troppo materiali.
Su queste osservazioni nascono polemiche che l’incontro sanremese ha voluto placare e dipanare attraverso un dibattito interessante sollecitato da tutti i relatori.
Lorenzo Mondo ha presentato l’opera e la sua trama mentre Luigi Cabutto, presidente dell’Enoteca Regionale del Barolo e sindaco di Grinzane Cavour, ha difeso la cultura contadina con le sue contraddizioni ed i suoi valori.
In particolare, Cabutto ha commentato: «Lo scorcio finale del secolo ha visto un’impennata di orgoglio contadino, da noi più che in altre regioni italiane , nessuno più di noi pubblici amministratori ne è felice e contento; ma a volte mi va di esprimere sincera e pura nostalgia per uno spirito contadino, che sembra da noi sacrificato sull’altare di un improbabile imprenditorialità agricola: chi vive e coltiva le colline, dimostri che si può essere gestori del proprio destino economico, e quindi imprenditori e insieme contadini, senza fingere di appartenere alla famiglia elitaria degli agricoltori, che fanno coltivare le terre dai contadini».
Claudia Ferraresi ha infine cercato di analizzare le osservazioni acute dello scrittore facendo autocritica.
Pace fatta nel segno di un bel romanzo di uno scrittore che dopo la Liguria si pone davanti ad una realtà che ama, ma che non vorrebbe vederla snaturare nella sua straordinaria natura evocativa.
La serata si e’ poi conclusa con una Cena di Gala in linea con quelle indette nel corso delle precedenti occasioni dell’evento, denominato “Sulle tracce della grande storia”: nelle cucine del Ristorante Biribissi del Casino di Sanremo, si sono quindi mossi magistralmente gli chef Piero Bergese del Ristorante “Castello di S. Vittoria d’Alba”, Daniele Gaietta del Ristorante Hotel “La Bettola” di Carisio, Beppe Greco di Sanremo e Mario Lantero, pasticcere del Ristorante del Casinò.
Un menu d’epoca, collocato tra la fine del Settecento e la metà dell’Ottocento, capace di entusiasmare gli ospiti, ha quindi racchiuso la “dariole” di erbette con fonduta di Raschera d’alpeggio DOP, gli “agnellotti” alla borghese con sugo d’arrosto, il bue brasato “alla moda” con tavolozza di verdure di stagione, la crema di nocciole “al bagno di maria” e le piccole “galuparìe” di Langa. Il tutto accompagnato dall’eccellente Barolo Docg 1999 appartenente alla Selezione Ufficiale dell’Enoteca Regionale del Barolo.con l’etichetta istituzionale dell’Enoteca Regionale del Barolo.